Lasciato dall'amante, ha incominciato a perseguitarla: telefonate, messaggini, appostamenti fuori dai locali da ballo. Ma soprattutto aveva iniziato a danneggiarle l'auto. Quel che è peggio è che di auto, tra carrozzerie rigate e pneumatici squarciati, ne aveva danneggiate una sessantina. Non solo quelle dei potenziali concorrenti di cui era geloso. Ma di tutti coloro cioè che avevano l'unica colpa di aver parcheggiato la vettura vicino a quella della ex. Con l'accusa di atti persecutori (stalking) un piacentino di 52 anni è stato condannato stamattina (23 novembre) dal giudice Giuseppe Bersani a due anni di reclusione così come richiesto dal piemme Emilio Pisante.
Teatro dei fatti, che risalgono a inizio anno, un paese della Valdarda dove vivono entrambi i protagonisti della vicenda, un operaio del paese e l'amante. A febbraio l'uomo, dopo che aveva da poche settimane patteggiato una pena a un anno di reclusione (pena sospesa) per una serie infinita di messaggi inviati alla donna che non ne voleva più sapare, è tornato alla carica in maniera sempre più pesante. Oltre ai messaggi sul telefonino e ai pedinamenti nei locali da ballo che la ex frequentava, l'uomo ha aggiunto una variante: il danneggiamento alle auto della donna stessa e dei presunti rivali in amore. Danneggiamenti pesanti alle carrozzerie e ai pneumatici che hanno preso di mira anche ignari avventori del locale. La vittima, esausta, si è così rivolta ai carabinieri della stazione locale che, dopo una serie di indagini, nel marzo scorso lo hanno arrestato per stalking sorprendendolo in flagranza di reato mentre con un punteruolo rigava una vettura. In aula oggi l'uomo era assistito dagli avvocati Paola Piccoli e Laura Ruscio mentre la donna si è costituita parte civile con l'avvocato Paolo Fiori e ha ottenuto una provvisionale di 5mila euro.