Saipem Cortemaggiore, il Movimento 5 Stelle e i sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono chiarezza all'azienda e un incontro.
Cgil, Cisl e Uil: "Chiediamo un incontro con l'azienda e ne ricordano un altro, quello del 23 aprile scorso e arrivato con le stesse premesse con cui Massimo Tarenchi (Filctem Cgil), Massimo Pelizzari (Femca Cisl) e Claudio Trivini (Uiltec Uil) intervengono sul paventato ridimensionamento della Saipem a Cortemaggiore.
“Quando si parla di un gruppo come Saipem, le cui sorti sono legate a doppio filo a fattori di congiuntura internazionale, chiarezza e trasparenza sono gli elementi di base su cui sviluppare i rapporti tra lavoratori, territorio e azienda. Sono molto controproducenti invece sia le speculazioni di basso rango politico sia le notizie infondate che in questi mesi sono state diffuse”. “Da parte nostra – prosegue la nota – oltre ad avere ben chiari i capisaldi di trasparenza e chiarezza nei rapporti industriali, terremo la guardia alta in difesa del livello occupazionale e delle specificità produttive del sito Saipem di Cortemaggiore attraverso tutti i canali, in primis quelli ufficiali: per questo sulla scorta del confronto avvenuto lo scorso 23 aprile in Confindustria a Piacenza, come associazioni sindacali abbiamo richiesto un incontro per parlare dei piani futuri dell'azienda”.
SAIPEM, SPADONI (M5S): VOGLIAMO CHIAREZZA, IL GOVERNO FACCIA UNA VOLTA PER TUTTE LA SUA PARTE
In data 12 dicembre 2014 ho depositato in Parlamento un’interrogazione a mia prima firma chiedendo al Ministro competente quali fossero le sorti dei lavoratori della Saipem di Cortemaggiore «Società Anonima Italiana Perforazioni E Montaggi» e di far chiarezza su cosa stava succedendo in questa società facente parte del Gruppo Eni.
Secondo gli operai della Saipem l’obiettivo dei vertici era chiaro: far lievitare i costi affinché ci fosse stato un motivo per de-localizzare all’estero.
Trovo scandaloso che sia passato quasi un anno e non sia pervenuta ancora nessuna risposta da parte del Governo alla mia interrogazione. Ora siamo di fronte ad un fatto singolare: sugli organi di stampa si apprende come i lavoratori affermino di aver ricevuto una comunicazione di chiusura entro il 29 febbraio e al contempo di aver avuto i nominativi di chi dovrà essere trasferito e di chi invece non si vedrà rinnovato il contratto; dall’altra parte invece Saipem che afferma di non aver mai rilasciato comunicazioni ufficiali a tal proposito.
Il sottosegretario all’ Economia Paola De Micheli che già molti mesi fa ammoniva chiedendo di smetterla con i falsi allarmismi, replica in questi giorni che “l’azienda si impegna a salvaguardare l’occupazione”.
Sembra proprio che ancora una volta il Governo Renzi butti acqua sul fuoco, facendosi paladino delle politiche per l’occupazione. Ma allora perché quelle dichiarazioni degli operai? Perché il Governo non risponde ancora alla mia interrogazione?
Vogliamo chiarezza una volta per tutte e pretendiamo risposte immediate a questi interrogativi, ne va del futuro di tante famiglie.
Maria Edera Spadoni
Cittadina alla Camera dei Deputati
M5S