“Perchè? Mi chiedo da alcuni giorni perchè accadono simili tragedie”, Christina Bauer, atleta, capitano di Nordmeccanica Volley e anche spesso della Nazionale transalpina è profondamente colpita dai gravi fatti accaduti a Parigi. “Mi domando come una persona che è nata e vissuta in Francia o che ci abbia vissuto tanto tempo possa compiere delle azioni così assurde; ci penso ma davvero non riesco a darmi una spiegazione”.
Christina è una donna davvero di mondo e di sport; nata il primo gennaio 1988 in Norvegia da padre francese, nazionale di pallavolo e madre norvegese, nazionale di pallamano, ha lo sport nel dna e crede fermamente nella sua funzione sociale: “Lo sport è un ottimo strumento di crescita e aggregazione, ultimamente, parlando con alcuni allenatori francesi, che si occupano di attività sportiva fra i più piccoli, ho saputo che le adesioni alle varie discipline continuano a calare; sempre più giovani preferiscono rimanere a casa a divertirsi con giochi elettronici o davanti al pc. Questa tendenza mi spaventa molto” afferma Bauer. Christina crede fortemente invece nello spirito di gruppo come mezzo per superare le difficoltà o vivere insieme le esperienze della vita: “Il gruppo Nordmeccanica Volley è davvero bello, sono contenta di farne parte; con le altre giocatrici siamo davvero unite, cerchiamo di vederci spesso anche fuori dal campo perchè sono convinta che, se tutte noi condividiamo momenti diversi da quelli della quotidianità degli allenamenti, quando siamo in gara certamente la nostra intesa e la nostra forza saranno più grandi”. La carriera pallavolistica di Bauer inizia in Francia, continua in Italia, a Busto Arsizio, dove rimane tre anni, fino al 2013, prosegue a Istanbul, nel Fenerbahce ed ora il ritorno in Italia con l'approdo alla Nordmeccanica Volley. Per Christina la scelta della squadra è sempre stata intimamente collegata anche al territorio: “A Busto Arsizio mi trovavo davvero bene ma quando siamo andate in trasferta per la Coppa Europea a Istanbul subito mi sono trovata a pensare che avrei voluto vivere un'esperienza lì e scoprire di più di quella cultura”. Il desiderio si è tramutato in realtà, Bauer per due anni dal 2013 al 2015 gioca nel Fenerbahce e insieme cerca di immergersi il più possibile nella realtà turca: “Non potevo tollerare di non riuscire a capire e a farmi comprendere nella vita quotidiana, quando prendevo un taxi o avevo a che fare con persone del luogo che non capivano l'inglese. Così ho deciso di imparare il turco e l'ho fatto tramite un'insegnante italiana; ci ho messo impegno ma sono davvero stata contenta di questa scelta – continua Bauer – tutto ciò mi ha consentito di conoscere la città in modo più profondo e di sentirmi parte di essa tanto che, in quel periodo, quando qualcuno mi chiedeva da dove venissi io gli rispondevo “da Kadıköy” (che è un quartiere di Istanbul nella parte asiatica. ndr)”. Ora l'immersione totale la sta facendo a Piacenza; Christina è attenta a tutto ciò che la circonda al di fuori della pallavolo che è il suo lavoro e la sua quotidianità, quest'estate ha esplorato le valli piacentine, cerca di conoscere ogni angolo della città e qui si è iscritta a un corso di lingua russa: “Non si sa mai, è frequente ora andare a giocare in Russia o in Azerbaijan e io vorrei tanto riuscire a non sentirmi esclusa dalle conversazioni se mi capiterà di tornarci, è una nuova bella avventura anche questa”. Christina Bauer, una professionista attenta con una mente assetata di nuovi stimoli ed esperienze, un esempio di come dovrebbe essere interpretato lo sport e di come i viaggi e la conoscenza di diverse culture possano renderci persone migliori.
“Far parte di Nordmeccanica Volley è una cosa che ho fortemente voluto, sono a Piacenza per vincere e so che qui ci sono tutti i presupposti”. Parola di capitano.