Trent'anni di reclusione a Zhou Jihaui, detto Sushi, il cuoco 25enne cinese accusato di aver ucciso il suo capocuoco Zu Waiting, 53 anni, anch’egli cinese, nel pomeriggio del primo ottobre 2014. La vittima era stata trafitta con un coltello da cucina nei locali del ristorante cinese Sushi Wok di via Passerini a Piacenza. Un delitto, a quanto pare, maturato in ambito lavorativo, per dissapori tra i due. Il pm Emilio Pisante nella scorsa udienza aveva chiesto il massimo della pena e cioè 30 anni di reclusione. Una richiesta alla quale si è opposta oggi in aula la difesa rappresentata dall’avvocato Paola Pepe del foro di Genova che assiste il 25enne; il quale ha ribadito in aula la sua innocenza. Il giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Bersani ha però accolto appieno la richiesta del pm condannando l'imputato a 30 anni. "O lo assolveva o gli dava trent'anni" è il primo commento a caldo dell'avvocato Pepe, che ha ammesso di non essere sorpresa di fronte alla decisione del gup. Decisione contro la quale, dopo le motivazioni della sentenza, ricorrerà in appello. Fredda la reazione del giovane cinese imputato di fronte alla lettura della sentenza: "Non posso essere certo nella sua testa e quindi non so se si aspettasse una condanna del genere – ha detto l'avvocato Pepe – ma da parte del mio assistito non c'è stata alcuna reazione scomposta. Non c'è stata proprio alcuna reazione".