“Je suis Paris”, manifestazione in piazza Cavalli: “Noi non abbiamo paura”

Piacenza, piazza Cavalli, esterno notte. Una scena già vista, che si ripete a distanza di dieci mesi e che ha come protagonisti i piacentini che si ritrovano ancora una volta ai piedi dei cavalli del Mochi per manifestare la loro rabbia, il loro silenzioso sostegno al popolo francese, per un vile attacco terroristico che ha segnato Parigi.

Radio Sound

Sotto i portici si accendono lumini, si depongono fiori mentre a Parigi ancora non vi sono certezze: non si sa quante vittime ci siano esattamente, non si conosce quanti siano gli attentatori e se qualcuno di loro sia ancora libero di far male.

Dopo i tragici fatti di Charlie Hebdo, i piacentini si sentono nuovamente tutti francesi e lo hanno dimostrato questa sera in piazza.

Una manifestazione spontanea, a neppure 24 ore da quello che è stato definito l’ undici settembre dell’ Europa, voluta e animata dalla società civile: c’è il sindaco Paolo Dosi, il presidente del Consiglio comunale, Christian Fiazza, il parlamentare Marco Bergonzi, il sottosegretario all’ economia, Paola De Micheli, i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, Giuseppe Chiodaroli della Caritas piacentina e tanta gente comune con la bandiera della pace. Fa capolino anche una bandiera curda del PKK, listata a lutto, ma ad attirare la nostra attenzione è un gruppo di giovani avvolti nel tricolore francese, la loro bandiera.

Si tratta di studenti transalpini che frequentano la Cattolica e che sentono più di ogni altro il terrore di avere la propria città sotto assedio, come Alexia, parigina, che ci parla di un clima di insicurezza in posti che conosce bene come il Bataclan: “Non posso immaginare che sia successo questo in un luogo che conosco bene. Non dobbiamo avere paura – continua – anche se non siamo sicuri.

Dobbiamo dimostrare che siamo più forti e andare avanti, dimostrando che quello che è successo ci ha reso più forti”.

I suoi genitori sono in Polonia in questo momento ma a Parigi è rimasto suo fratello e tante sue amiche che per fortuna stanno bene. Una di loro abita vicino allo Stade de France e ha sentito le esplosioni all’ esterno dell’ impianto sportivo.

 “Per noi è impossibile immaginare una situazione del genere, questo sentimento di paura, – conclude Alexia-, noi siamo giovani e non abbiamo mai nemmeno pensato niente del genere”.

E’ Clelia, un’ altra studentessa del gruppo di “double degree” della Cattolica, ad aprire la manifestazione dopo un minuto di silenzio e un applauso scrosciante che ne sancisce la fine. Le sue parole (vedi video allegato) risuonano nella piazza tra la commozione che interrompe il suo discorso. “Siamo tutti molto tristi, colpiti e arrabbiati da quello che è successo a Parigi. E’ la seconda volta quest’anno che la Francia subisce questi eventi. A gennaio ero in Francia e ho potuto vedere il dolore del mio popolo. Vi ringraziamo tutti per la vostra partecipazione”. Anche la piazza piange

Maria Carla Biasini, dell’ Associazione Culturale Francese, “Abbiamo già vissuto questa situazione con l’ attacco a Charlie Hebdo ma questo è molto più grave. Ci sentiamo molto vicino ai francesi e vogliamo esprimere il nostro NO al terrorismo. Sicuramente la Francia sta già reagendo: i francesi non si lasciano piegare”.

Anche il mondo islamico ha voluto essere vicino per manifestare il proprio senso di costernazione e rammarico, come dice Yassine Baradai, in rappresentanza della comunità islamica cittadina. “Anche il fatto di utilizzare impropriamente il nome dell’ Islam e uccidere così, ci colpisce nel profondo. Vogliamo dimostrare la nostra solidarietà alla Francia, alle vittime e all’ Europa che è il nostro paese”.

In rappresentanza del governo c'era il sottosegretario all' Economia, Paola De Micheli, che ha parlato di vicinanza da dimostrare ai cugini francesi. De Micheli ha continuato facendo proprie le parole di Papa Francesco: "La situazione è disumana”.

“Momenti come questo – prosegue ancora De Micheli – che si stanno ripetendo in tutta l'Italia, ci servono per fissare il coraggio di volerci ritrovare nei nostri luoghi senza paura e contro l’ idea che la violenza vinca o che la nostra libertà possa essere messa in discussione”.

Il sottosegretario proprio ieri ha partecipato a un tavolo sul Giubileo con il presidente del Consiglio e con la delegazione Vaticana: “Una parte della riunione è stata dedicata alla questione della sicurezza a Roma. Ieri sera è stata presentata una parte del piano e sono convinta – conclude – che le nostre istituzioni e le nostre forze dell'ordine siano già operative per rafforzare il livello di sicurezza. Teniamo alta la guardia ma vogliamo essere prima di tutto testimoni di pace e di libertà". 

FINESTRE ILLUMINATE DALLO SPIRITO DI VITA – Nel pomeriggio di oggi, un'altra iniziativa ha fatto il giro dei social network: una candela accesa su tutte le finestre, a partire dalle 22 di questa sera. E’ un’ idea lanciata dalla rete in segno di solidarietà al popolo francese e come condanna per quanto avvenuto a Parigi. Il messaggio che ha fatto il giro del web si conclude così:“Che brilli ovunque lo spirito di vita e non bagliori di morte”.