Avvelenata e poi soffocata dalla figlia e dal nipote per i soldi della pensione. Sono davvero clamorosi gli sviluppi legati alla scomparsa di Giuseppina Pierini, la 63enne pensionata residente a Pontenure di cui non si avevano più notizie dall’ormai lontano luglio del 2012. Giovedì sera (12 novembre 2015) i resti ossei del cadavere di una donna, che potrebbero appartenere alla pensionata, è stato ritrovato dai carabinieri di Follonica nel podere di un pastore nelle campagne di Massa Marittima, provincia di Grosseto. A condurre i carabinieri sul posto l’altra sera sarebbe stato il nipote della vittima subito dopo essersi costituto e aver confessato di aver ucciso la nonna oltre tre anni fa insieme alla madre in un appartamento di Pontenure, in provincia di Piacenza. Figlia e nipote sono ora sottoposti a stato di fermo e risultano indagati per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.
“Ho un peso che non riesco più a sopportare”. Sarebbe iniziata in questo modo la confessione del giovane di fronte ai militari dell’Arma. Da quanto è emerso finora il delitto sarebbe stato consumato alla fine di giugno del 2012, qualche giorno prima che venisse denunciata la scomparsa della nonna. Si tratta di una famiglia originaria di Follonica, alle prese con gravi difficoltà economiche che in quel periodo si era trasferita nel Piacentino per cercare miglior fortuna. Il giovane nipote avrebbe così raccontato agli investigatori tutti i particolari di un atroce delitto che sarebbe stato pianificato dalla madre per potersi accaparrare la pensione della nonna. Un giorno, mentre si trovavano in casa tutti e tre, la madre avrebbe somministrato alla nonna una bevanda avvelenata per poi completare l’opera soffocandola con un sacchetto di nylon. Quella stessa sera il cadavere, nascosto in un sacco, sarebbe stato trasportato in auto fino in Toscana e occultato nelle campagne di Massa Marittima. Madre e figlio avrebbero scavato la fossa con una zappa e cosparso di acido il volto della nonna per renderlo irriconoscibile. Nel frattempo a Piacenza iniziarono le ricerche della pensionata che non diedero alcun esito. Oggi la svolta, con le indagini che sono coordinate dal piemme di Grosseto Alessandro Leopizzi che ha già disposto le analisi del caso sui resti del corpo per risalire all’identità e avere la conferma del racconto dell’indagato. Subito dopo il ritrovamento del cadavere si era inizialmente ipotizzato, erroneamente, che potesse appartenere a Francesca Benetti, l’insegnante in pensione di Cologno Monzese di 55 anni scomparsa il 4 novembre del 2013 e che viveva da quelle parti.