Fiorenzuola, corso di lingua romena a scuola. Rancan (Lega): “Inconcepibile”

Le lingue straniere sono importanti, soprattutto per i più giovani. Ma fa discutere la proposta dell’Istituto Comprensivo di ‪Fiorenzuola‬ che, a quanto pare, avrebbe chiesto ai genitori degli alunni l'autorizzazione per far frequentare ai propri figli un corso di Lingua e Letteratura romena (in allegato copia della richiesta).

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Il corso sarebbe già partito, dal 10 novembre e per ogni martedì fino al 31 di maggio del 2016, presso La Scuola Media "G. Gatti" di Fiorenzuola

Una circostanza che ha fatto insorgere la Lega Nord, che attraverso il consigliere regionale Matteo Rancan ha stigmatizzato questa scelta: "A chi può giovare l’insegnamento scolastico della lingua rumena? Tutti conosciamo la risposta, eppure l’avviamento di questa materia sta diventando una tendenza contagiosa tra i presidi, anche nel Piacentino". Così il consigliere regionale, alla luce del progetto di introduzione di un corso di lingua e letteratura rumena alla scuola media “G. Gatti” di Fiorenzuola d’Arda. In questi giorni l’Istituto comprensivo del capoluogo valdardese avrebbe infatti contattato le famiglie degli alunni per chiedere l’autorizzazione alla partecipazione delle lezioni, un’ora settimanale fino alla fine di maggio. "Nonostante sia risaputo che nel nostro paese la popolazione abbia ancora difficoltà a misurarsi con l’inglese – osserva Rancan -, negli ultimi anni abbiamo assistito ad una diminuzione delle ore di lezione di quella che è ritenuta la lingua franca dei nostri giorni. E come se non bastasse, ad aumentare è invece il numero di dirigenti scolastici che reputano fondamentale insegnare ai ragazzi un idioma parlato solo da 24 milioni di persone, suddivise tra due paesi che non si distinguono certo per essere potenze economiche. Nel caso in cui lo scopo possa essere quello di abbattere le diffidenze tra i nostri giovanissimi e i connazionali immigrati dalla Romania e dalla Moldavia, si ricade purtroppo nel solito errore ideologico di chi vorrebbe gli italiani immersi nella cultura degli stranieri ospitati. L’integrazione, al contrario, avviene quando gli stranieri hanno padronanza della lingua del paese che li ospita, quando ne conoscono e comprendono cultura e leggi. Il compimento del processo di inserimento tra diverse nazionalità non può avvenire adeguando la maggioranza alle distinte minoranze".