Guerra del latte, Coldiretti: “Allevatori strozzati per 5 cent al litro”

Dal 2014 il prezzo del latte corrisposto agli allevatori è diminuito con punte del 20% ma dalla stalla alla tavola il prezzo del latte si moltiplica più di quattro volte. E’ quanto fa sapere Coldiretti Piacenza in occasione della grande mobilitazione organizzata a Ospedaletto Lodigiano (Lodi) al centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale francese Lactalis, e alla quale hanno preso parte oltre 200 imprenditori piacentini, nel sottolineare che  il prezzo del latte alla stalla ha raggiunto livelli inaccettabili che non riescono a coprire i costi di produzione.

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Fonti ufficiali hanno rilevato che il costo medio di produzione del latte nella pianura lombarda oscilla tra i 38 e 41 cent/lt. a fronte di un prezzo pagato agli allevatori  mediamente di 34 cent./lt. Oggi, a Piacenza il prezzo medio al consumo del latte fresco è 1,42 euro al litro (4,2 volte il prezzo corrisposto agli agricoltori) mentre il prezzo medio al consumo del latte a lunga conservazione è 1,27 euro al litro (3,7 volte il prezzo corrisposto agli agricoltori). Intanto nella nostra provincia secondo elaborazioni Coldiretti Piacenza su dati della BDN, dal 2010 al 2015 hanno chiusocirca 30 stalle.

Sotto accusa – precisa Coldiretti– il fatto di sottopagare il latte italiano al di sotto dei costi di produzione con le importazioni dall’estero che vengono “spacciate” come Made in Italy” per la mancanza di norme trasparenti sull’ etichettatura. Da analisi di Coldiretti Piacenza, sui dati della Camera di Commercio emerge che le importazioni di prodotti delle industrie lattiero-casearie nella nostra provincia hanno raggiunto nel primo semestre del 2015 un valore di 23.220.572 euro con una crescita del 60% rispetto allo stesso periodo del 2013. 

L’industria – sottolinea la Coldiretti – ha deciso unilateralmente di tagliare i compensi per il latte alla stalla di oltre il 20 per cento in meno rispetto allo scorso anno. Il prezzo del latte riconosciuto oggi agli allevatori è inferiore a quello di venti anni fa e vengono proposti accordi capestro che fanno riferimento all'indice medio nazionale della Germania, con una manovra speculativa del tutto ingiustificata e quindi inaccettabile perché la produzione italiana di latte si distingue per le elevate caratteristiche qualitative. Gli allevatori perciò chiedono un adeguamento dei compensi in esecuzione della legge 91 del luglio 2015 che – sottolinea Coldiretti – impone che il prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori venga commisurato ai costi medi di produzione.

“Questo comportamento, afferma Marco Crotti, presidente di Coldiretti Piacenza, oltre a non essere etico nei confronti del settore allevatoriale italiano è palesemente fuori legge e spinge all’abbandono delle campagne italiane con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti che giungono sulle tavole. Questa è una vera battaglia che siamo pronti a portare avanti ad oltranza e con la quale rivendichiamo tutti i valori dell’agricoltura italiana a partire dal giusto valore del cibo che Expo ha riconosciuto ma che dobbiamo continuare a difendere.”

 

Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina intervenuto nelle prime ore del mattino ha garantito il sostegno del Governo alla lotta degli allevatori. Massiccia la presenza delle forze dell’ordine che stanno garantendo lo svolgimento regolare della protesta.