Carne contro insetti, Piacenza esempio di qualità italiana in onda su La7

«C’è un disegno per uccidere la zootecnia italiana. Dopo anni di allarmi con la “mucca pazza” e l’aviaria, ora spunta l’Oms che fa l’equazione terroristica carne uguale tumore e la Ue che sdogana insetti, vermi e scorpioni. Il disegno, magari, prevede un grande stabilimento al centro dell’Europa, gestito da una multinazionale, che pretenderà di dare da mangiare a tutti lo stesso cibo». E’ duro Paolo Maloberti, presidente del Consorzio La Carne che Piace, intervistato da Cristina Scanu per il programma “la Gabbia”, condotto da Gianluigi Paragone, in onda su La7 mercoledì  4 novembre alle 21.

Radio Sound

Circondato da costate, reale, cappello del prete, filetto, traversino di una scottona nata, allevata e macellata a Piacenza, Maloberti risponde alle domande della giornalista nella macelleria Nicolini, a Perino. «Questa Europa non ci rappresenta più – afferma Maloberti – perché vuole cancellare la storia del nostro cibo. Ad esempio, perché non si vuole indicare in etichetta da dove proviene precisamente un bovino o un suino? Ci sono Paesi nel mondo che utilizzano ancora estrogeni o farmaci che da noi sono stati vietati da 30 anni». Davanti alla telecamera, Maloberti ricorda anche il “bistecca day” che il Consorzio sta organizzando per far assaggiare ai consumatori la bontà e la qualità della carne piacentina.

Per Maloberti, naturalmente, la carne non fa male «anche perché è banale ricordare che non si può mangiare solo carne o uova, ma serve una dieta bilanciata. Quei dati dell’Oms non scoprono nulla di nuovo. La nostra carne, ad esempio, privilegia la qualità e la sicurezza, come tutto il cibo italiano che è controllato in modo quasi maniacale. La costata, la nostra “Piacentina”, è prodotta da animali allevati, nutriti con attenzione (il benessere animale è garantito) e macellati qui a Piacenza. E tutti i passaggi sono trasparenti». Il Consorzio raggruppa una trentina di soci, tra allevatori, macellai,macellatori e trasportatori.