Sono risultate 3.140 le imprese straniere registrate a Piacenza a fine settembre. Rispetto all’inizio dell’anno la consistenza è aumentata di 56 unità, variazione di segno opposto a quella che ha caratterizzato lo stock imprenditoriale complessivo. Analogo movimento si è registrato anche nelle province vicine
Viene confermato il fatto che a Reggio Emilia il peso delle imprese non italiane è il più significativo tra le province in esame (13,7%). Nella media nazionale si scende al 9% mentre a Piacenza si è arrivati al 10,4%.Fonte: elaborazioni CCIAA di Piacenza su dati Infocamere StockView
Se l’esame si concentra sulle sole imprese individuali il dato piacentino sale fino al 15%.
Nel corso dei primi 9 mesi le iscrizioni di imprese straniere sono state 262. Ad esse si sono contrapposte 208 cessazioni, concentrate nelle costruzioni (il 46% del totale).
I dati rivelano che gli stranieri scelgono nello specifico alcuni settori per intraprendere nuove attività.
Sicuramente l’edilizia, dove il 29% delle imprese presenti è straniero, ma anche il complesso dei servizi (comprendenti noleggio, agenzie di viaggio e servizi vari) dove 16 imprese su 100 non sono italiane e poi ancora l’alloggio e ristorazione che ha 11 imprese su 100 non appartenenti ad italiani.
I settori che al contrario risultano meno “appetibili” sono l’agricoltura, la fornitura di acqua ed energia e le attività immobiliari.
Confrontando la consistenza ad inizio anno e quella a settembre nell’ambito dei diversi settori, se ne ricava che le uniche variazioni di segno negativo hanno interessato l’edilizia ed il manifatturiero. In crescita i restanti ambiti.
La dinamica tendenziale delle ditte individuali con titolare straniero letta a partire dal 2004 non ha conosciuto soste: la loro incidenza –partita dal 6,6%- è arrivata al 15% già ricordato. Sono 2.606 nel complesso (maschi e femmine), di cui 492 donne.
In allegato all'articolo il comunicato della Camera di commercio con grafici e tabelle.