Solidarietà totale ed incondizionata ai poliziotti rimasti feriti sabato, ma oggi già al lavoro, nel tentativo di sedare una rissa in Piazzale Marconi.
Peccato che gli arrestati, sottoposti a processo, chiesto ed ottenuto il patteggiamento, siano stati condannati ma, come al solito, abbiano beneficiato della sospensione condizionale della pena, invece di rimanere a meditare in carcere sui reati commessi.
Grande deve essere la frustrazione delle forze dell’ordine che rischiano la vita per garantire l’ordine pubblico, subiscono anche conseguenze fisiche e si trovano i delinquenti, arrestati il giorno prima, liberi di reiterare le loro malefatte già il giorno dopo.
Nella fattispecie, una rissa delle tante, che si susseguono con una frequenza impressionante, in un luogo che è una delle porte d’accesso della nostra città, strategico, e come tale dovrebbe essere il biglietto da visita di chiunque arrivi a Piacenza.
Siamo invece nella terra di nessuno, ove i controlli latitano, ed una fauna variegata di nullafacenti fa proprio quello che vuole.
In quest’area che noi pendolari siamo obbligati a frequentare ogni giorno per andare a lavorare o studiare altrove, abbiamo in ordine sparso:
1) furti di biciclette e sulle autovetture
2) danneggiamenti
3) parcheggiatori abusivi che chiedono il pizzo e se non glielo dai vandalizzano la macchina
4) spaccio di stupefacenti
5) bivacchi di ubriachi ad ogni ora, con relative lordure e cocci di vetri di bottiglie rotte, in special modo nel parcheggio lato via dei Pisoni, ed altre amenità varie.
I tanto sbandierati controlli ai tempi della inaugurazione del piazzale rifatto male (parcheggi selvaggi, viabilità impazzita nelle ore di punta, attraversamenti pericolosi e spregio dei cartelli di divieto) con relativo presidio di agenti della municipale in bicicletta, non sono mai stati di fatti.
Gli unici che ci hanno rimesso sono stati i pendolari, le cui biciclette sono state rimosse in virtù di una ordinanza (reiterata di anno in anno) che individuava come indecorosi i velocipedi (quelli sì pericolosi !)
e li sfrattava dal piazzale, eliminando le rastrelliere che da sempre costituivano il biglietto da visita di una città che, a parole, nella sua amministrazione predica sostenibilità ambientale ma nei fatti va per un’altra strada.
Da tempo immemorabile continuiamo a chiedere sicurezza reale (non quella percepita delle classifiche, che cozza con la piccola criminalità di cui sono infarcite le cronache dei mezzi di informazione piacentini) ma risposte concrete non se ne vedono, men che meno polizia municipale (ma non doveva esserci una cambio di rotta con il nuovo comandante ?? ) della quale però percepiamo la presenza scritta, stante le continue esternazioni della sua componente più agguerrita.
Sarà questo il nuovo modo di controllare il territorio e prevenire i reati ?
Ettore Fittavolini
Presidente
Associazione Pendolari Piacenza