La Diocesi di Piacenza vicina alle popolazioni colpite dall’alluvione. Sono infatti 150mila euro i fondi raccolti attraverso le collette nelle parrocchie, la Caritas e i consultori piacentini. Di questi, 70mila dalle collette, 30mila dalla Caritas e 30mila dai consultori.
Non solo, perché ulteriori 400mila euro sono stati stanziati dalla Cei, la Conferenza Episcopale. Un impegno spiegato in mattinata dal vescovo, monsignor Gianni Ambrosio e dal direttore della Caritas, Giuseppe Chiodaroli.
Particolare attenzione, è stato illustrato, per le famiglie in difficoltà, attraverso il dialogo costante con i parroci delle zone più colpite dal disastro naturale. “Una goccia nel mare ma un segno della solidarietà che proviene dal cuore buono dei piacentini e degli italiani. Questa prontezza della Chiesa italiana merita di essere evidenziata. Serve a riprendere la vita di tutti i giorni” ha detto il vescovo.
Nello specifico degli interventi, invece è stato il direttore di Caritas a dare i dettagli dell’impegno: “Sono offerte raccolte a partire dal 20 di settembre e c'è stato un incontro con i parroci colpiti dall'alluvione, in questo modo abbiamo constatato che le abitazioni danneggiate sono state poche, mentre molte hanno avuto il piano terra distrutto, con più di 100 scantinati colpiti e 300 garage. A Farini e a Ferriere sono state danneggiate inoltre le strutture parrocchiali con funzioni aggregative di paese. Con i parroci abbiamo convenuto di riservare particolare attenzione alle famiglie che hanno maggior difficoltà”.