Caso Volkswagen, Federconsumatori in campo. I consigli ai proprietari di auto

La Federconsumatori sta valutando, con la propria Consulta Giuridica, le azioni da intraprendere a livello collettivo per tutelare i consumatori danneggiati dal caso Volkswagen. Data la delicatezza della vicenda, e, soprattutto, l’inadeguatezza della norma vigente in materia di class action italiana, sono opportuni approfondimenti  per evitare di incorrere in una inammissibilità della azione, con tutte le conseguenze negative del caso (procedure, tempi e costi impropri). 

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Ricordiamo che i modelli interessati dal caso sono quelli omologati Euro 5, quindi in data precedente al primo ottobre di quest’anno, dei marchi Volkswagen, Seat, Skoda e Audi, tutti equipaggiati con il TDI EA 189. I modelli che nel corso degli anni sono stati equipaggiati con questo motore sono: per quanto riguarda il marchio Volkswagen troviamo Maggiolino, Sharan, Touran, Golf VI (2008-2012), Passat VII (2010 – 2014) e Tiguan (2007-2015). Seat invece equipaggiava con l’EA 189 Leon, Altea e Alhambra, mentre Skoda lo montava su Yeti, Octavia e Superb. Coinvolta però anche Audi con i modelli A3, A4, A5, A6, TT, Q3 e Q5.

Tutti coloro che sono in possesso di una di queste auto verranno al più presto contattati dalla concessionaria di riferimento per aggiornare la centralina “truccata” e ripulirla dal software incriminato. Naturalmente i clienti non dovranno sostenere alcuna spesa per la sistemazione dell’autovettura, che sarà totalmente a carico della casa madre. Si raccomanda di evitare di firmare liberatorie in favore della società, che potrebbero precludere eventuali richieste ulteriori, soprattutto di risarcimento dei danni.

Inoltre, i possessori delle autovetture interessate dalla questione possono inviare una lettera di contestazione e messa in mora alla sede italiana e al concessionario chiedendo l’immediata sistemazione dell'autovettura e il  risarcimento dei danni per il diminuito valore della stessa, oltre al danno morale derivante dal reato di frode in commercio/truffa, da pratiche commerciali scorrette e violazione dell’obbligo di correttezza e trasparenza nei rapporti con la clientela.

La Federconsumatori di Piacenza ha messo a disposizione gratuitamente i moduli da compilare per inviare la richiesta di risarcimento, presso i propri sportelli di Piacenza, Castel San Giovanni, Borgonovo V.T., Fiorenzuola e Monticelli, ed è a disposizione per fornire chiarimenti e assistere gli associati nella gestione della controversia.