L’emergenza e lo scandalo spazzatura di Napoli stanno facendo salire l’attenzione e la tensione attorno al tema delle possibili risposte al problema dei rifiuti. La Regione Emilia-Romagna ha finanziato il progetto moniter, volto a organizzare un sistema di sorveglianza ambientale e di valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento del territorio regionale, che in Emilia Romagna sono ben nove. Lo studio, almeno per quel che riguarda le valutazioni sull’ambiente, durerà tre anni. La realizzazione operativa è affidata a gruppi di specialisti appartenenti ad Arpa Emilia-Romagna ed a Servizi della Regione, coadiuvati da esperti di Asl e di altri enti regionali, di cinque Università e di Istituti di ricerca del territorio nazionale.A Piacenza, intanto, si polemizza sulla presunta nocività degli inceneritori. Dura, nelle scorse ore, la posizione espressa dal sindaco di Piacenza Roberto Reggi che ha parlato di allarmismi ingiustificati. Intanto Giuseppe Miserotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Piacenza sta preparando, assieme ad altri colleghi, un documento scientifico sull’argomento che entro fine gennaio consegnerà al Ministro della salute Livia Turco. Proprio nel tardo pomeriggio di oggi è arrivato in redazione un comunicato stampa diramato dalla sezione piacentina di Arpa, che fa sapere che tutti i controlli e gli autocontrolli effettuati fino ad ora sulle emissioni del camino dell’inceneritore di Tecnoborgo non hanno mai superato il limite previsto dalla normativa vigente. ARPA fa inoltre sapere che, in aggiunta agli autocontrolli effettuati dal gestore, nel corso degli ultimi anni ha effettuato dei controlli in proprio sulle concentrazioni di diossine emesse dal camino dell’inceneritore: le concentrazioni rilevate sono state sempre inferiori almeno di un fattore 10 ai limiti di legge. I valori di emissione dell’inceneritore possono essere visualizzati sia sul sito web di Tecnoborgo che sul sito di Arpa.