Terremoto alla Ricci Oddi. Il Presidente Giuseppino Molinari lascia la corsa per la rielezione e “sbatte la porta” in polemica con il Comune, attaccando il sindaco Paolo Dosi: “Inaccettabile che la politica voglia mettere le mani sulla galleria”.
Ieri si è svolta, come da programmi, la seduta per l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione in via San Siro e Molinari si è dimesso dal cda, motivando la sua scelta con una lettera di fuoco inviata direttamente al primo cittadino. Una lettera dai contenuti privati, ma che lo stesso presidente dimissionario non ha nascosto, intervistato ai nostri microfoni in mattinata: “In avvio di riunione ho ritenuto opportuno motivare il fatto che non avrei presentato la candidatura e addirittura mi sarei dimesso dal consiglio di amministrazione. In questo modo mi dissocio e non condivido il comportamento del Comune, quindi di una certa politica, che vuole mettere le mani sulla Ricci Oddi, così come su tante altre cose in modo improprio”.
Parole durissime, che certamente non mancheranno di far discutere. Ma Molinari è apparso irremovibile sulle sue posizioni e, anzi, ha rincarato la dose, motivando il perché la politica vorrebbe mettere le mani sulla galleria più prestigiosa di Piacenza. Tutto sarebbe legato all’altra candidatura, quella dell’architetto Massimo Ferrari, voluto fortemente da palazzo Mercanti. Non solo, perché l’intento del sindaco sarebbe anche quello di riportare completamente sotto la sfera pubblica la galleria, visto che ad oggi è ancora vincolata al vecchio statuto del 1924, che la lega al Comune (unico finanziatore), ma in sostanza si prefigura come un ente privato.
“Portando tutto sotto l’influenza pubblica verrebbe meno lo spirito del fondatore – ha continuato Molinari -, la natura stessa della galleria, i suoi fini, i suoi scopi. Che sono, certo, di servizio pubblico, ma l’istituzione è privata. La gestione e la natura giuridica privata porta anche dei grossi vantaggi, ma non lo si vuole capire per avere qualche posto in più in consiglio, oppure voler designare il presidente. Ecco, la partita si gioca sull’indipendenza della Ricci Oddi dalla politica e io a queste condizioni non ci sto. Sono sempre stato un uomo libero e ritengo che sia l’aspetto più importante”.
Duro il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Mirta Quagliaroli, che ha promesso battaglia in consiglio comunale: “E' un atteggiamento grave perché, a quanto sembra, tutto si sta giocando sulle poltrone. La cosa più importante per il Comune è dare la poltrona a una persona con riferimenti politici precisi. Noi del Movimento 5 Stelle faremo battaglia in consiglio comunale, perché l’indipendenza della Ricci Oddi ci sembra dovuta e scontata. La politica deve rimanerne fuori”