A 16 anni rovinato da una partita di calcio, il padre: “Non vuole più giocare”

 “Per ora non vuole tornare a giocare, gli hanno distrutto un sogno”. A parlare è il padre del giovane di 16 anni, tesserato per la Borgonovese, che la scorsa settimana sul campo di Borgotrebbia è stato colpito brutalmente con un calcio al volto a gioco fermo da un avversario, suo coetaneo, dopo un battibecco durante una partita della categoria Allievi. 
Un episodio mai visto, almeno in provincia, costato alla vittima la rottura del naso, quattro denti saltati, due scheggiati e una lesione alla rachide cervicale.

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“Pensavo me lo avesse ammazzato” ha ammesso il padre, ancora scosso nel ricordare quel gesto sconsiderato, al quale lui stesso ha assistito in prima persona, visto che si trovava sugli spalti a seguire la partita, insieme a molti altri genitori. L’aggressore, tesserato Turris, è stato squalificato per 5 anni, una pena che appare persino lieve, rispetto al danno causato. 

“Un calcio tremendo. Perché mio figlio aveva avuto una discussione, come tante, con altri due giocatori. Già quelli, dopo averlo spinto a terra, gli davano dei calcetti ai fianchi. Poi è arrivato un altro, correndo come un matto da 15-20 metri, che gli ha tirato un calcio in faccia con tutta la forza” ha spiegato il padre della vittima. Che poi ha ricordato le gravi conseguenze che ha riportato il giovane: “Il setto nasale è stato operato, però i denti sono tutti rotti. Dovrà mettere 3-4 capsule, un ragazzo di 16 anni. Me lo hanno rovinato, così giovane”. 

Anche per questo, per ora, non vuole sentir parlare di tornare sui campi di calcio: “Mi ha detto qualche giorno fa: papà, ho paura, perché potrei farmi male ancora. Insomma, gli hanno un po’ rubato un sogno, lo ha sempre fatto per divertirsi. Siamo tutta una famiglia di appassionati, come anche il mio figlio più grande. Però mi ha proprio detto: no, no, non gioco più. Adesso forse è ancora presto, però io gli ho risposto: decidi tu, se vuoi giocare bene, se no cambierai sport”