Si annuncia una vera maratona il processo che si è aperto stamattina (30 settembre) in Corte d’Assise a Milano nei confronti di Gianluca Civardi, il 32enne piacentino accusato dell’efferato omicidio del professore milanese Adriano Manesco avvenuto la notte tra il 7 e l’8 agosto 2014 in via Settembrini nel capoluogo lombardo. Nel corso della prima udienza dibattimentale la pubblica accusa e la difesa hanno presentato le rispettive liste testi: sono 40 per il piemme Maria Teresa Latella e 90 per la difesa rappresentata dai legali Francesca Cotani (foro di Milano) e Andrea Bazzani (foro di Piacenza). Un numero complessivo di 130 testi, certamente destinato a sfoltirsi per il fatto che alcuni si sovrappongono, ma che dà l’idea della lunghezza di questo processo. La corte ha già fissato un calendario fittissimo di udienze: due alla settimana fino a dicembre. La prima è fissata per venerdì 2 ottobre: i primi a comparire davanti alla corte saranno gli operanti piacentini, i poliziotti e i sanitari del 118 che a Lodi si trovarono di fronte una scena raccapricciante: il corpo di Manesco sezionato e infilato in un trolley e poi buttato in un cassone della spazzatura. Sempre stamattina la Corte si è riservata sulla richiesta di perizia psichiatrica (eseguita dal professor Alessandro Meluzzi) presentata dalla difesa Civardi. Ricordiamo che l’amico di Civardi, Paolo Grassi, è già stato condannato in primo grado all’ergastolo.