Festival del Diritto: “E se la mafia bussasse alla tua porta?”

Nella mattinata di oggi, sabato 26 settembre,  presso l'Auditorium Santa Maria della Pace, ha avuto luogo un incontro chiamata "E se la mafia bussasse alla tua porta?" organizzato dalla classe 4A dell'Istituto Tramello, in collaborazione con Libera. I relatori, presentati dallo studente Joshua D'Antonio, erano il giornalista e segretario della Federazione Nazionale Stampa Mattia Motta e il presidente della Calcestruzzi Ercina Soc. Coop. Giacomo Messina. L'iniziativa si è aperta con l'intervento del preside del Tramello, Giovanni Tiberi, che ha lodato l'impegno e il lavoro svolto dai ragazzi. Poi ha parlato Ilaria Navone, rappresentante di Consulta per il Tramello l'anno scorso, che, insieme al suo collega all'Istituto Yuri Michieletti, ha ideato questa progetto. "Ho iniziato a conoscere Libera tramite un progetto di educazione all'antimafia della Consulta Provinciale degli Studenti, di cui facevo parte. Da qui l'idea di portare avanti il progetto anche nella mia scuola."

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Subito dopo i saluti iniziali sono stati mostrati spezzoni di film (Padrino, Qualunquemente ndr) che mostravano lo stereotipo più comune sulla mafia: che è un problema solo del Sud.

"La mafia non ha una caratterizzazione territoriale, ma segue il denaro" dice Mattia Motta. Successivamente è stato mostrato un video sulle infiltrazioni della mafia al Nord e uno più in particolare sull'edilizia, trattando il problema del business intorno allo smaltimento dell'Eternit. Prendendo spunto dalle infiltrazioni mafiose nell'edilizia dopo il terremoto in Emilia del 2012, Motta ammonisce: "Dopo l'alluvione del 14 settembre verranno stanziati dei fondi e ci saranno delle ricostruzioni. Questa sarà la prova del nove, si apre un momento in cui dobbiamo stare molto attenti alle infiltrazioni sul nostro territorio.".

Dopodiché è il turno di Giacomo Messina, presidente della Calcestruzzi Ericina, un'azienda trapanese confiscata alla criminalità organizzata e ora in mano ad una cooperativa di lavoratori. Comprata legalmente nel 1991 da imprenditori in odor di mafia, nel 1996 viene sequestrata dalle forze dell'ordine e appena riprende l'attività viene boicottata per ordine dei boss. Nel 2002 inizia un processo di salvataggio dell'azienda, ormai in fallimento, grazie al prefetto Fulvio Sodano, conclusosi nel 2008 con la fondazione della "Calcestruzzi Ericina Libera", cooperativa in collaborazione con molte realtà, tra cui Libera e Legambiente. Proprio quest'ultima ha suggerito all'azienda di concentrarsi sul riciclaggio dei materiali edilizi scartati.

"Ci sono brave persone in Sicilia, come in Emilia Romagna. Non siamo tutti mafiosi, dobbiamo camminare a testa alta senza demandare questo compito a nessuno." aggiunge Messina "Purtroppo siamo l'unica azienda ex mafiosa in Italia ad aver continuato a lavorare, su 1700. Sono onorato di essere qui oggi, è meravigliosa questa iniziativa ed è importante che nella scuola si parli di mafia, sennò si fa il loro gioco.".

Per i saluti finali prende la parola Antonella Liotti, referente provinciale di Libera. "Ringrazio Giulia Sacchetti, presidente della Consulta Provinciale degli Studenti, che a 17 anni ha scritto il progetto che ci ha portati a fare un campo di volontariato al Parco dello Stirone e che ha dato origine a quest'altra iniziativa. Ringrazio Ilaria e Yuri che la hanno portata avanti e ringrazio tutti gli studenti che ci hanno lavorato. Tra l'agosto 2013 e il luglio 2014 sono 448 i beni confiscati in Emilia Romagna. Quello che è successo a loro nel secolo scorso sta succedendo a noi oggi. Dobbiamo imparare a riconoscere i mafiosi anche sul nostro territorio" dice Liotti, per poi ricordare "Oggi, 26 settembre, è l'anniversario della morte di Mauro Rostagno, giornalista fatto uccidere dallo stesso boss a cui apparteneva la Calcestruzzi Ericina, che è anche il mandate dell'attentato al giudice Palermo dove morirono la madre e i fratellini di Margherita Asta". Margherita Asta che, come ricorda Messina, inaugurò l'azienda alla sua riapertura.

Per ultimo conclude l'assessore alla legalità del Comune di Piacenza Luigi Gazzola: "Complimenti ai ragazzi per il lavoro svolto. E' importante portare avanti un'educazione all'antimafia tutti insieme".