Bisogna tornare alla piena record del 2001 per avere un termine di paragone accettabile. Ma non basta: i danni che si sono registrati e si stanno registrando a partire dalle prime ore di oggi, lunedì 14 settembre, sono i più gravi della recente storia piacentina. E c'è già una polemica che si preannuncia esplosiva: la diga del Brugneto, sul versante genovese della Valtrebbia, sarebbe stata aperta in nottata provocando un'ondata devastante.
Valtrebbia in ginocchio, dunque, e anche Valnure, con frazioni isolate, ponti crollati, paesi invasi da acqua e fango, auto portate vie dalla furia dei fiumi, case crollate, altre allagate, negozi chiusi e strade bloccate anche in pianura e nella città capoluogo. Unica nota positiva, quasi incredibile, è che al momento non si registrano vittime. Solo un ferito a Ferriere: un giovane che è stato inghiottito dal Nure in piena ed è stato trascinato a valle. La protezione civile, e in particolare l'Anpas, è riuscito a trarlo in salvo due ore dopo: aveva un principio di congelamento ma le sue condizioni non sembravano gravissime. Ora è in ospedale.
Le situazioni più critiche si registrano in alta Valnure e in Valtrebbia. A Bettola il ponte è ancora chiuso al traffico (alle 11 di oggi) perché si sta tentando di ripristinare le condutture che sono state danneggiate. Scongiurato tuttavia il rischio di crollo. Scongiurato lo stesso rischio – che stanotte sembrava più che concreto – per quanto riguarda Pontedellolio: il viadotto è rimasto chiuso dalle tre di notte sino alle 10,30 di questa mattina, quando i tecnici della Provincia (in giro dall'alba per tutta la Valnure, con lo stesso presidente Francesco Rolleri in prima linea) hanno verificato l'assenza di danni strutturali in grado di comprometterne la sicurezza. Ora è riaperto a senso unico alternato. Spostandoci ancora più a monte, danni a Ferriere e a Farini è addirittura crollata un'abitazione e numerose le frazioni risultano isolate. "Un dramma" l'ha definito l'ex sindaco e senatore Antonio Agogliati.
Danni gravissimi anche in tutta la Valtrebbia, da Ottone sino a Rivergaro. Cerignale è isolata, l'ha confermato il sindaco Massimo Castelli; e la stessa sorte è toccata ad altri centri abitati (come Casale e altre quattro frazioni), alcuni rimasti anche senza corrente elettrica. Ponte Barberino, conosciutissimo ai bagnanti di Piacenza e di tutte le province limitrofe, è crollato; e con esso le condutture, isolando dunque altre frazioni.
Ottone è invasa dal fango: ruspe al lavoro dalle prime ore di oggi, auto ribaltate, abitazioni allagate.
Ma i danni sono arrivati ben più a valle. Il campo sportivo di Travo è una palude dopo il passaggio dell'ondata di piena che si è portata via le attezzature e gli allestimenti della locale squadra di calcio che in un messaggio sconsolato alla redazione annuncia: "La nostra stagione sportiva si è conclusa".
Acqua anche a Rivergaro, addirittura nella piazza centrale; per non parlare della passeggiata sul lungotrebbia. E' da qui che questa mattina, con i piedi ammolo, Gianpaolo Maloberti ha lanciato i suoi strali contro la gestione della diga del Brugneto: "ieri il Trebbia era quasi in secca – ha sbottato -, oggi la situazione è quella che vedete tutti. Disastrosa. E pensare che per un mese di fila abbiamo chiesto rilasci dal Brugneto per consentire ai nostri agricoltori di irrigare i campi in piena siccità e ci è sempre stato risposto picche. Ora si scopre che oggi la diga era tanto piena che addirittura pare che ci sia stata un'ondata che ne ha superato la barriera, con tutti i rischi annessi e connessi. Per non parlare dell'apertura improvvisa che ha provocato un'ondata senza precedenti. Io credo che tutti i comuni rivieraschi dovrebbero unirsi e chiedere i danni a Genova".
Tra coloro sembrano intenzionati a chiedere i danni ci sono i gestori del camping Ponte Barberino che da oggi "cessa di esistere". "E' stata una bella avventura che poteva durare ancora tanto tempo" dicono e annunciano di aver già avviato le pratiche per eventuali risarcimenti.
Un crollo, quello del ponte Barberino, che ha rischiato di mietere vittime. Tra queste poteva esserci Roberto Pasquali, sindaco di Bobbio, passato sul ponte poco i prima che venisse raso al suolo dall'impeto del Trebbia in piena: "Ero lì con i funzionari della Regione per verificarne le condizioni giusto mezz'ora prima che crollasse – ha detto Pasquali – Mi ritengo un miracolato".
Allagamenti anche in pianura: a Roncaglia e Pontenure le segnalazioni più importanti, con interventi continui da parte dei vigili del fuoco e delle polizie municipali. Particolarmente impegnata quella di Valnure e Valchero. Disagi, tuttavia, agli automobilisti un po' su ogni strada del Piacentino. Già dalla prima mattinata si registravano code chilometriche sulla provinciale per Castellarquato, con un'ora e mezza di attesa tra Gropparello e San Giorgio; dove i semafori sono rimasti attivi per buona parte della mattinata, aggravando ulteriormente la situazione. Ora in via di soluzione.