Campagne nel mirino, aziende razziate. Confagricoltura: le autorità ci aiutino

Confagricoltura chiede interventi urgenti: nelle campagne gli agricoltori sono allarmati. L’ennesimo furto è stato messo a segno nello scorso fine settimana. “Rubano i furgoni e caricano tutto quello che riescono a prendere nelle officine, sono spariti anche dei trattori, ultimamente hanno preso di mira gli impianti d’irrigazione. Riceviamo telefonate di associati avviliti per i danni riportati a seguito di furti e manomissioni” – commenta Luigi Sidoli, direttore di Confagricoltura Piacenza. “In due mesi mi hanno derubato tre volte – spiega Roberto Scrocchi, imprenditore agricolo di Rottofreno, al quale una banda di sei-sette persone, nella notte tra sabato e domenica, ha smontato, svuotato e rubato quattro autoclavi di un impianto d’irrigazione a goccia. “Le telecamere in azienda hanno ripreso in lontananza la banda in azione che ha operato indisturbata per un paio d’ore – spiega Scrocchi – hanno operato nel campo e purtroppo non abbiamo sentito. Lavoriamo terreni a Gragnano, Agazzano, Borgnovo e Rottrofreno, non posso certo sorvegliare a vista tutti gli impianti d’irrigazione, anche se continuo a vigilare, nei campi di giorno e di notte, insieme a mio figlio”.  “Vista la spregiudicatezza di questi delinquenti – sottolinea Sidoli – c’è da augurarsi di non coglierli in flagrante, serve, invece, l’intervento delle autorità preposte”. “Questa volta – spiega Scrocchi – mi hanno demolito l’impianto di irrigazione procurandomi un danno da migliaia di euro; un mese fa ho subito un altro furto importante in officina: sono sparite motoseghe, trapani, un generatore e la saldatrice; sempre quest’estate mi hanno rubato i tubi che portano l’acqua ad altri impianti d’irrigazione a goccia e i filtri. Con temperature che superavano i quaranta gradi ho dovuto far saltare l’irrigazione. Aspirano anche il gasolio dalle cisterne, ma sa cosa le dico? Ormai quello è il danno minore.  In due mesi ho subito oltre 50.000 euro di danni. Sono terrorizzato – conclude Scrocchi – l’ultima volta mi son detto “speriamo sia finita”, ma questi non mollano: passano 15 giorni e poi ritornano”. “Facciamo un appello alle Istituzioni – dichiara Sidoli – perché intervengano tutelando e proteggendo i lavoratori e le imprese”.

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