Uno sgarbo o, almeno, una occasione mancata. Così le associazioni di categoria (Coldiretti e Confagricoltura) che curano gli interessi degli agriturismi piacentini sembrano aver preso la decisione del sindaco Paolo Dosi di effettuare il tradizionale ritiro di giunta con i suoi assessori il 31 agosto e il primo settembre a Strela di Compiano, un piccolo borgo sull'Appennino al confine tra il versante parmense e quello piacentino (ma pur sempre in provincia di Parma) nella struttura "IL cielo di Strela" aperto da Mario Marini, ex assessore del Comune di Parma che ha deciso di cambiare vita.
Malumori che sono arrivati, prima di tutto, dagli stessi operatori, e raccolti in una interrogazione del consigliere di Forza Italia, Maria Lucia Girometta che, oltre a chiedersi se “non vi fosse una location piacentina da valorizzare” intende sapere se la due giorni sarà sostenuta con soldi pubblici e, se sì, in che misura.
Ma al di là dei costi che, come ogni anno, sono solitamente sostenuti dagli stessi amministratori, è la mancata scelta di una struttura del territorio a far storcere il naso ai rappresentanti delle due associazioni di categoria.
“Senza voler fare facili polemiche – ha premesso Gianpietro Bisagni, presidente di Agrituris (Confagricoltura) è chiaro che mi aspettavo una maggiore sensibilità da parte della giunta e dell’assessorato. Un occhio di riguardo verso i bei posti della nostra provincia, senza dover per forza andare a sceglierne una struttura nel parmigiano. Forse – ha ipotizzato Bisagni – lo hanno fatto per non agevolare qualcuno o far emergere delle invidie, però di solito mi aspetto maggiore sensibilità. Si parla sempre di promozione territoriale e sarebbe giusto che l’amministrazione facesse una scelta chiara”.
Ha fatto un discorso più ampio, invece, Carlo Pontini di Terranostra (Coldiretti) che ha criticato l’amministrazione più che sulla scelta della location, proprio sull’opportunità di un ritiro di giunta in un periodo come quello attuale: “Ha poca rilevanza dove hanno scelto di andare, però dal punto di vista politico ed economico credo che non ci sia gran bisogno di ritiri. Le persone che di solito lavorano non fanno ritiri spirituali per poi lavorare meglio. Personalmente, posso dire, che vivo il territorio e sono fra la gente, non trovo proprio adeguato che debbano fare questo tipo di iniziative e i soldi si potrebbero spendere meglio”.