Rapina in via Farnesiana, calci e pugni a un operaio tunisino

Era sceso in strada per parlare con un operatore del gas, quando ha notato un uomo all'interno del furgone della ditta per cui lavorava con un flessibile in mano. Così l'operaio, un quarantacinquenne tunisino, ha bloccato il malvivente all'interno del furgone. Ma ecco a quel punto spuntare una terza persona che, arrivata sul posto, subito suggerisce all'operaio di far uscire il ladro dal portellone anteriore per picchiarlo e poi chiamare la polizia. L'operaio, insospettito da simile richiesta, accusa quindi il terzo uomo di essere un complice dell'altro prima di trovarsi disteso a terra, tramortito da un calcio nelle parti basse e da un successivo pugno all'occhio sinistro. Senza perdersi d'animo, l'operaio trova però la forza di reagire, cercando di inseguire i due complici, che intanto erano saliti su un'auto grigia per darsi alla fuga, e sferrando inutilmente in direzione dell'auto un oggetto in metallo. Giunti sul posto dopo la chiamata del titolare della ditta di serramenti, proprietario del furgone, gli agenti della volante non sono riusciti a individuare gli autori del crimine. Nel bottino dei due malviventi, probabilmente intenzionati in un primo momento a rubare l'intero veicolo, un trapano professionale e un aspiratore da 2mila euro.

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