E’ stato presentato in mattinata, venerdì 31 luglio, al cimitero comunale di via Portapuglia, il nuovo impianto di cremazione di Piacenza. Un impianto la cui realizzazione non è stata facile – e che arriva dalla precedente amministrazione Reggi, presente all’inaugurazione – ma che risponde a una precisa e pressante richiesta dei cittadini e potrà essere in funzione con una decina di cremazioni al giorno. “Un servizio che consente di utilizzare una forma di saluto dei propri cari diversa da quella che tradizionalmente abbiamo. Un atto di civiltà” ha detto il sindaco Paolo Dosi.
Presenti, poi, anche l’ex assessore Katia Tarasconi, che si è spesa negli anni in questo progetto e il neo assessore al Commercio, Giorgia Buscarini.
Il crematorio sarà formato da più aree, funzionalmente interconnesse, con percorsi distinti fra accesso di feretri e per corteo funebre dei dolenti e altri percorsi di servizio (per movimentazione di feretri non in presenza della parte rituale).
L’ingresso è costituito da una parte principale e almeno una di servizio, con il luogo dell’accettazione dei feretri da cremare destinati al rito del commiato. Un ingresso coperto, per facilitare gli arrivi anche in caso di pioggia o neve.
La sala del commiato è un luogo dove svolgere i riti dell’addio al feretro. Il dimensionamento della sala è in funzione del livello medio di partecipazione alla cerimonia, ma anche del livello di importanza che si vuol dare alla cerimonia. Occorre dare adeguato rilievo non solo alla fase di saluto del feretro,ma anche a quella della consegna delle ceneri.
L’esperienza dimostra che in media, il 50% dei casi, la quantità di dolenti ad un funerale è inferiore a 30 persone, mentre è solo in percentuali inferiori al 10% che la partecipazione arriva a 80-100 persone.
La sala del commiato è stata quindi progettatat almeno per un numero di 80-100 posti di persone sedute. Non mancherà, poi, un impianto per la diffusione di musica prescelta dai familiari.
All’esterno è presente infine il “Giardino del ricordo”, una zona prato, con cespugli, alberi e una vasca d’acqua dove poter procedere alla dispersione delle ceneri.
Una richiesta dei cittadini, ha detto il sindaco Dosi; ma di certo non dei cittadini del Capitolo, il quartiere che “ospita” il nuovo forno crematorio di Piacenza. Marco Maffini, portavoce dei residenti ha infatti spiegato che “è un impianto che non volevamo. Ma la passata amministrazione non ha dimostrato sensibilità verso le nostre richieste. Quella attuale, almeno pare, si è invece attivata e speriamo che si possa migliorare la situazione della zona, già gravata da molte emissioni inquinanti. Si pensa alle compensazioni per i rifiuti bruciati a Piacenza da Genova, perché agli abitanti del Capitolo invece non viene data nessuna agevolazione?”.