"Se pensano di essersela cavata con un'assemblea pubblica si sbagliano di grosso. Stiamo predisponendo il ricorso al Tar. In quella occasione contesteremo sia nella forma che nel merito il progetto del bitumificio". Ha un tono molto deciso Giovanni Toscani, rappresentante del comitato "No al bitumificio, sì al parco del Trebbia", che ha convocato questo pomeriggio, mercoledì 29 luglio, una conferenza stampa per valere le sue ragioni contro la decisione dell'amministrazione comunale di Gossolengo di dare avvio all'apertura di un impianto di produzione di conglomerato bituminoso tra la Rossia e Molinazzo.
Lo scopo del comitato durante la conferenza di oggi era esprimere con più chiarezza la sua posizione in merito alla questione, perchè, a detta dei componenti stessi, durante l'assemblea pubblica convocata dal sindaco lunedì scorso non è stata data loro la possibilità e il tempo di presentare obiezioni.
Il progetto del bitumificio è contestato dal comitato sia per la forma che per il merito. Per quanto riguarda la forma, i membri sostengono che il bitumificio faccia in realtà parte di un progetto più ampio, che comprende anche la cava di Molinazzo, alla quale l'amministrazione comunale ha dato il via qualche mese fa. Ciò costituirebbe un "effetto comulo", impedito dalla legge, visto che non è possibile frammentare in modo artificioso un progetto per sottrarsi alle procedure di verifica.
Per quanto riguarda il merito, il comitato sostiene che siano stati commessi diversi errori, alcuni dei quali clamorosi, nelle analisi di verifica effettuate dall'Arpa su commissione della cppl, la propietaria stessa del bitumificio. Uno di questi, ad esempio, sarebbe quello di aver verificato la forza del vento, fattore fondamentale per capire la portata e l'incidenza dell'inquinamento, non a Gossolengo, ma bensì nella zona urbana di Piacenza, a dieci kilometri da dove dovrebbere sorgere l'impianto di bitumificio.
"La partecipazione della cittadinanza ci ha favorevolmente sorpreso. Continuiamo a ricevere sostegno e questo ci porta a prosguire la nostra lotta. Questo è l'aspetto più positivo della vicenda: aver trasformato un paese un po' dormiente in una grande comunità di cittadini che si batte per una giusta causa". I volontari sono infatti riusciti a raccogliere 1200 firme contro il progetto di bitumificio, al quale se ne aggiungono 700 di una petizione avviata online. La comunità di Gossolengo si sta dunque mostrando sempre più forte e coesa per proteggere il suo ambiente.
I membri del comitato hanno approfittato della conferenza stampa anche per denunciare le pessime condizioni in cui versa il parco del Trebbia, a loro avviso dimenticato dall'amministrazione comunale.