Industria, i fatturati crescono (+2). Rota: “Necessari investimenti pubblici”

 Presentati i risultati dell’indagine congiunturale sull’andamento dell’industria nel primo semestre 2015 e sulle previsioni per il secondo semestre 2015. I dati sono stati elaborati dall’Ufficio Studi di Confindustria Piacenza su di un campione altamente significativo di aziende piacentine e son o stati commentati del presidente degli Industriali, Alberto Rota e dal direttore Cesare Betti.

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Su un campione di 9mila realtà per 3 miliardi di fatturato, cresce l'ammontare complessivo delle vendite delle industrie piacentine, trascinato come ormai da tradizione dalle esportazioni. Nel primo semestre 2015, il fatturato del comparto manifatturiero (costruzioni escluse) è cresciuto del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con il mercato interno praticamente invariato e l’export che ha fatto registrare un +5,82%, seppur in rallentamento. Questo a causa dell'embargo russo e il prezzo del petrolio basso. 

“La meccanica sta ripartendo – ha chiarito il presidente Rota – visto l’impulso positivo che arriva proprio dall’Italia. Purtroppo segna una lievissima flessione la parte occupazionale, -0,7%, forse gli effetti positivi del Jobs Act si faranno sentire più avanti”. Per quanto riguarda la cassa integrazione, cala del 12% la ordinaria, ma aumenta del 17% la straordinaria.

Da sottolineare la continua discesa del settore dei materiali edili (-3,31% del fatturato, -9,1% della occupazione). Tra gli imprenditori piacentini serpeggia un cauto ottimismo: il 36% prevede un aumento del fatturato, il 45% lo prevede stabile.

Soffre ancora l’occupazione, come detto, con un -0.70%, valore “che lascia perplessi, visto che il Jobs Act ha aiutato ma non come ci aspettavamo. Forse anche perché qualche azienda ha iniziato ad automatizzarsi e quindi assumendo meno” ha aggiunto. 

Le previsioni, cioè le aspettative degli imprenditori, sono comunque alte: solo il 20% attende una diminuzione degli introiti, quindi l'80% attende un aumento

La cassa integrazione, tra gennaio e giugno, ha fatto registrare 662mila ore, in discesa a 586mila e con un calo del 12%. Il dato in controtendenza è il 1milione e 70mila ore della cassa straordinaria (+17%). mentre la cassa in deroga è pari allo zero. 

L’edilizia, non presente come sempre nei dati, continua invece a peggiorare. “Servirebbero investimenti pubblici” ha detto Rota, che ha aggiunto: “Stiamo lavorando a un progetto di riqualificazione di una parte della città. Già presentato al Comune che ha dimostrato interesse. 
Vogliamo riqualificare un'area e ricollocare un polo scolastico, con istituti, palestre, campi gioco ecc in una zona precisa della città, che per ora non comunichiamo. Abbiamo già trovato i finanziamenti, però sarebbe in sostanza un investimento a costo zero, cioè sostenibile”

Infine è stato dato un sentiment anche rispetto all’influsso che finora ha portato Expo all’industria locale: “Molti gli operatori che hanno visitato il nostro territorio, circa 60, tra Russia, Africa e Canada. Soprattutto nei settori della raccorderia e delle macchine per agricoltura. Prima li portiamo sul territorio tre giorni e poi un giorno a Expo, invertendo la tendenza e tutti quelli che sono venuti ci hanno detto che dobbiamo fare più marketing estero (lo fanno solo le grandi aziende, non le piccole) e quindi in questo senso l’Esposizione è stata utile per darci un’opportunità in più di farci conoscere”