Ventotto imprese su cento -a Piacenza- sono imprese artigiane. Il settore che ne accoglie –per incidenza- il numero maggiore è quello degli altri servizi (attività di organizzazioni associative, riparazione di computer e di altri beni personali e per la casa, altri servizi per le persone): l’83,6% delle aziende operative nel comparto è infatti di natura artigiana. Sempre con riferimento all’incidenza troviamo poi il settore delle costruzioni (75,6% delle aziende appartiene all’artigianato), quello dei trasporti (61,1%) ed ancora quello delle attività manifatturiere (56,7%).
Il primo semestre del 2015 non è stato particolarmente favorevole per il comparto se si legge il numero delle chiusure che sono state 371, contro 270 aperture. Nel solo secondo trimestre iscrizioni e cessazioni si sono sostanzialmente allineate (117 le iscrizioni, 118 le cessazioni, ivi comprese 6 cessazioni d’ufficio).
La maggioranza delle cessazioni si è concentrata nelle costruzioni (184) e nel manifatturiero (79), ma altre si sono distribuite in quasi tutti i settori di attività.
Non sono diverse le considerazioni sulle aperture: 123 iscrizioni sono ascrivibili al settore edile, 50 al manifatturiero, 24 nelle altre attività dei servizi e 23 nei servizi di alloggio e ristorazione.
Sono sei i settori nei quali la differenza tra iscrizioni e cessazioni è positiva: i servizi alle imprese, i servizi di alloggio e ristorazione, i servizi di informazione e comunicazione, le attività di commercio e riparazione, l’istruzione e le attività artistiche, sportive e di intrattenimento.
In allegato le tabelle esplicative.