Valorizzazione e riuso del patrimonio immobiliare pubblico. Questi i temi che il direttore del demanio Roberto Reggi ha trattato di fronte ai sindaci della provincia e ai rappresentanti del mondo imprenditoriale piacentino nella sede di via Garibaldi. Oltre a Palazzo Farnese, già oggetto di trasferimento al Comune di Piacenza nell'ambito del cosiddetto federalismo culturale, a breve verrà avviata la procedura anche per quanto riguarda la caserma Nino Bixio-Nicolai di piazza Casali, mentre l'ex ospedale militare di via Palmerio, seguirà un iter differente, passando per il fondo Invimit in attesa di proposte di valorizzazione anche da parte di privati. "Ultimeremo anche i trasferimenti di Bastione Porta Borghetto, Bastione Sant'Agostino, Bastione Cornegliana, Bastione San Sisto e Torrione Fodesta" – ha aggiunto Roberto Reggi, ricordando poi ai sindaci le opportunità insite negli articoli 24 e 26 dello Sblocca Italia che aprono nuovi scenari legittimando i sindaci ad affidare a singoli cittadini e associazioni un bene in cambio della manutenzione ordinaria e straordinaria del bene stesso. "Ci sono opportunità di investimento per privati e imprenditori sia sui beni demaniali che su quelli comunali, anche grazie al fondo Invimit che permetterà di rendere più attraente la proposta di investimento consentendo al contempo alle amministrazioni pubbliche di sgravarsi di costi divenuti ormai eccessivi" – ha commentato il vicepresidente di Confindustria Maurizio Croci. Un plauso all'operato dell'agenzia del Demanio anche da parte dell'assessore all'urbanistica Silvio Bisotti, che ha così concluso: "Gli esiti della consultazione sono fin qui sono molto positivi e legati a progetti di valorizzazione di aree dismesse soprattutto per quanto riguarda il comparto Difesa. Già da alcuni anni cerchiamo come amministratori di sfruttare tutte le normative esistenti, come l'acquisizione gratuita di Palazzo Farnese. Queste opportunità però devono sempre essere legate a progetti di riutilizzo cercando di capire quali nuove destinazioni si possano dare a questi immobili. Come il laboratorio Pontieri che potrebbe essere legato a progetti scolastici, museali o di social housing, mentre l'ex ospedale militare potrebbe diventare sede di uffici pubblici. La scommessa e' ora quella della rigenerazione urbana di immobili che rischiano di essere abbandonati".