Dede Valla ha deciso di dire basta e dedicarsi ai suoi due bambini: da qualche giorno il bomber, che aveva iniziato giovanissimo nel Santos di Sant’Antonio, è un ex calciatore. Non una scelta facile per un attaccante che negli ultimi 30 anni ha fatto le fortune di tanti club della provincia, toccando l’apice tra Piacenza e Fiorenzuola. Un giocatore che di maglie ne ha cambiate parecchie, viste le esperienze a Pontenure, Codogno, Fidenza, Gragnano, Salsomaggiore; senza contare quelle con il Pallavicino, con l’Oltrepò, con il Fontana Audax e con la Vigor Carpaneto con cui ha conquistato nell’ultima stagione la prima promozione in Eccellenza della storia della società.
Una carriera così non passa certo inosservata. Ecco allora che anche il presidente del Piacenza Calcio Marco Gatti, distoglie per un attimo l’attenzione dalle emozioni del mercato per elogiare un giocatore che ci ha deliziato in questi anni con i suoi gol.
“Dede Valla ha scritto con noi un momento importante della rinascita del Piacenza Calcio. Ha creduto con noi nel Piace, nel suo momento più difficile della propria storia. Oggi che appende le scarpe al chiodo ci sentiamo di dirgli: Grazie Davide per il tuo amore per i gloriosi colori biancorossi. Il Presidente e tutta la società”.
Come è iniziata la tua avventura?
Ad 11 anni, quindi relativamente tardi per un bambino. Ero al Santos di Sant’Antonio, poi mi sono spostato al San Giuseppe. A Voghera ho iniziato invece tutta la trafila delle giovanili…
Chi era il tuo idolo all’epoca?
Dal primo giorno il mio idolo è Hugo Sanchez, il calciatore del Real Madrid di fine anni Ottanta. Adesso, onestamente non so nemmeno che fine abbia fatto, ma ho continuato negli anni ad esultare come lui, con una capriola: è il primo che io abbia visto esultare così, anche se in seguito ha avuto molte imitazioni.
Quali stagioni ricordi con maggior nostalgia?
Devo dire che tutte le esperienze che ho avuto da calciatore mi hanno lasciato qualcosa. Fortunatamente le esperienze negative sono state veramente poche, per il resto ho bellissimi ricordi di tutte le stagioni che ho affrontato. Chiaramente gli anni a Piacenza e a Fiorenzuola hanno un sapore particolare per me. Piacenza ha un blasone ed una tifoseria di altra categoria; a Fiorenzuola ho toccato il punto più alto della mia carriera con una serie D.
Le partite più belle che hai giocato?
La prima è sicuramente quella con la maglia del Piacenza contro il Salsomaggiore: per me che sono sempre stato tifoso del Piacenza, segnare al “Garilli” da fuori area era il massimo.
Ricordo anche le partite con Fidentina e Fiorenzuola che hanno deciso i campionati: addirittura con la Fidentina avevo segnato una tripletta nella gara decisiva.
Come rispondi alle parole di elogio del presidente del Piacenza Gatti?
Lo ringrazio di cuore: il presidente è stato il primo a volermi a Piacenza e non finirò mai di ringraziarlo. Apprezzo molto quello che ha detto