“Il nostro Tribunale non può fare a meno della sicurezza e non può fare a meno della sicurezza garantita dalla vigilanza privata, nel nostro caso l’Ivri”.
Nei giorni scorsi il presidente dell’Ordine degli avvocati Graziella Mingardi ha partecipato a una riunione a Bologna in cui, alla presenza di funzionari del ministero, si faceva il punto sulle novità che il governo Renzi intende introdurre sul fronte della sicurezza nei tribunali italiani. Cambiamenti che, a parere dell’esecutivo, si sono resi necessari dopo i drammatici episodi avvenuti negli ultimi mesi al tribunale di Milano e a quello di Lodi. Insomma, si preannuncia una sorta di rivoluzione rispetto al “prima”. Il prima è la situazione attuale, in cui il servizio di vigilanza esterno dei palazzi di giustizia è competenza dei Comuni d’intesa con le prefetture: per legge, può essere anche affidato con gara d’appalto a ditte di vigilanza privata , come avvenuto proprio nel tribunale di Piacenza. Il Comune anticipa le spese e poi si rivale sul ministero. Invece la sicurezza interna è disposta sulla base di provvedimenti che competono al procuratore generale presso la corte d’Appello e, salvo casi di assoluta urgenza, quelle disposizioni vengono adottate sentito il prefetto e i capi degli uffici giudiziari interessati. Di norma, la sicurezza interna agli edifici è affidata ai carabinieri.
Il “dopo” sarà a settembre, quando entrerà in vigore la nuova legge di stabilità in cui è ricompresa anche la funzione della manutenzione e quindi le spese per la sicurezza nei tribunali. La normativa prevede la nuova figura del “manutentore” chiamata a sostituire il ruolo fin qui esercitato dai Comuni.
“L’impasse – spiega Mingardi, assai scettica – deriva dal fatto che, se è chiaro che l’organismo finale sarà il ministero, ad oggi non si sa quale sarà il manutentore, ovvero l’organo che dovrà sostituire il Comune nei pagamenti intermedi, e a chi farà capo. A Bologna ho chiarito la nostra posizione: il tribunale di Piacenza non può fare a meno della sicurezza e di questa Ivri che garantisce un controllo notevole. L’esercito? Nulla da dire sulla loro professionalità, ma credo che abbiano già altro da fare. Oggi noi con Ivri abbiamo un ottimo rapporto perché qui opera da anni personale molto qualificato. Sui livelli di sicurezza in tribunale non si può arretrare. E’ una delle spese primarie”.
Un argomento delicato, ancor di più dal momento che tra poco saranno terminati i lavori di ristrutturazione al palazzo di giustizia che comporteranno novità anche sul fronte degli ingressi.