«I richiami alla politica di Gianluigi Molinari suonano come un infelice scaricabarile». La segreteria provinciale della Lega Nord di Piacenza attacca il consigliere regionale del Partito Democratico in merito alle dichiarazioni rilasciate sul caso Saipem in seguito alla comunicazione del mancato rinnovo del contratto interinale a cinque lavoratori.
«Tali rimproveri – accusa il Carroccio piacentino – risultano estemporanei in quanto Molinari è l’ex segretario provinciale di un partito che governa l’Italia e l’Emilia Romagna e che ha nominato un suo sindaco alla presidenza della nostra provincia. Non si vede infatti alcuna ragione, da parte sua, nel definire “paradosso all’italiana” la situazione dei lavoratori che perderanno il posto, come se egli fosse completamente avulso dal contesto politico. Esternazioni di questo genere sono la dimostrazione lampante di come il centrosinistra, invece di concentrare i propri sforzi nei riguardi delle realtà produttive che possono garantire benessere alla popolazione, si dedica a problematiche riguardanti da vicino certi apparati. Ci riferiamo – spiega la segreteria provinciale leghista – alle politiche a favore dei grandi gruppi industriali, alla costante e cieca sottoscrizione dei diktat europei e alla prostrazione al potere massonico che intende omologare i popoli per sfruttarli al meglio. Invece di lasciarsi andare a fumose formulazioni, Molinari dovrebbe fornire ai lavoratori di Saipem le risposte che cercano. E con lui, tutti coloro i quali occupano le stanze del potere e che pertanto possono avere un’autorevole voce in capitolo».