Dalla Germania a Piacenza per commettere furti. Arrestati quattro nomadi

Era stata denunciata per furto dopo aver tentato di rubare un orologio a un passante ed essere stata accusata dalla vittima di un altro furto. I fatti risalgono al 6 giugno scorso. La donna, una 23enne di origini rom, aveva fermato un uomo di 55 anni lungo il Pubblico Passeggio e con la scusa di offrire una lettura della mano gratuita aveva afferrato il polso della vittima designata tentando con destrezza di sfilare l'orologio. L'uomo però si era accorto delle reali intenzioni della giovane e l'aveva messa in fuga per poi chiamare subito dopo i carabinieri descrivendo la ragazza nel dettaglio. La donna era stata fermata poco dopo: dal momento che poche ore prima un 76enne aveva denunciato il furto dell'orologio portato a segno proprio con le stesse modalità i carabinieri avevano mostrato la foto della donna alla vittima del furto. Quest'ultimo aveva riconosciuto senza ombra di dubbio la nomade e nonostante del prezioso orologio non vi fosse più traccia la 23enne era stata denunciata a piede libero. Dopo quell'episodio i carabinieri hanno avviato un'indagine accurata anche perché una delle due vittime della ladra aveva notato la giovane parlottare con altre tre persone di fianco ad una vettura con targa tedesca. I militari, sospettando che la denunciata potesse quindi far parte di una banda, hanno voluto vederci chiaro. Si sono resi conto che nei primi dieci giorni di giugno altri furti erano stati commessi con modalità simili anche in provincia: orologi, bracciali e collanine sottratte con destrezza a persone avvicinate con le più diverse scuse. L'ultimo colpo risaliva al 9 giugno poi più nulla. Almeno a Piacenza.

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Perché la stessa auto e le stesse quattro persone erano state avvistate nei giorni successivi in Toscana dove si erano consumati furti dalle modalità simili. Dopo la Toscana i banditi si sarebbero spostati in Liguria e proprio lì, nello specifico a Sestri Levante, i quattro erano stati bloccati e arrestati dai carabinieri del posto dopo l'ennesimo colpo. Si tratta di quattro rom tutti alloggiati in un campo nomadi in Germania: i due uomini di 23 e 24 anni, le due donne di 23 e 22 anni, quest'ultima proprio di origine tedesca mentre gli altri rumeni. La 23enne invece era la stessa denunciata a Piacenza qualche giorno prima. Il sospetto dei carabinieri è che si tratti di una banda "trasfertista" che, secondo il monitoraggio dei furti e degli spostamenti, avrebbe iniziato il propio tour italiano del crimine proprio a Piacenza. Se sul Pubblico Passeggio avevano utilizzato la tecnica della lettura della mano, altrettanto singolari erano gli altri tentativi di approccio: oltre alla normale richiesta di indicazioni stradali, spesso i quattro avvicinavano le persone e le abbracciavano "commosse" parlando di una incredibile somiglianza con un loro caro defunto.