Biblioteca, ecco il restauro del ritratto del conte Pier Francesco Passerini

 Si è tenuta in mattinata, lunedì 22 giugno, presso il salone monumentale della biblioteca Passerini Landi in via Carducci 14, la presentazione dell’opera e del restauro del dipinto seicentesco raffigurante il conte Pier Francesco Passerini, ecclesiastico, teologo, collezionista e letterato, vissuto nel Seicento, cui si deve uno dei lasciti librari più ingenti fondativi della biblioteca di palazzo San Pietro. Dopo il saluto dell’avvocato Corrado Sforza Fogliani, delegato per l’Emilia Romagna del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, e gli interventi di Augusto Ruffo di Calabria, Gran Prefetto del medesimo ordine cavalleresco e del sindaco Paolo Dosi, sono stati Alessandro Malinverni e Davide Parazzi a illustrare le caratteristiche della tela e i dettagli dell’intervento di restauro effettuato.  

Radio Sound

Nel corso della sua vita, Passerini raccolse un’ingente quantità di libri e manoscritti (circa tremila), che lasciò insieme ai propri beni in usufrutto al conte Paolo Malaraggia Passerini, da lui adottato. Per disposizione testamentaria, l’erede avrebbe potuto trasmettere ai propri discendenti i beni e la biblioteca, ma in caso di estinzione della discendenza ne sarebbe diventato proprietario e amministratore il Collegio dei teologi, con obbligo di garantire la libera consultazione del patrimonio librario. Il 7 marzo 1784, con la morte del conte Giovanni Guarnieri Passerini, si estingueva la discendenza di Malaraggia Passerini; due anni più tardi, verso la fine del 1786, il Collegio dei teologi poté quindi aprire al pubblico nel chiostro di San Giovanni in Canale la “Biblioteca Passerini”, arricchita di 4mila volumi della libreria Gardani di Modena. Cinque anni dopo, nel 1791, la “Passerini” venne fusa ufficialmente con la Biblioteca reale di Piacenza, istituita nel 1774 nell’ex-collegio dei Gesuiti di San Pietro e dotata di circa 4500 volumi. In piena età napoleonica, nel 1811, la nuova biblioteca passò al Comune, e nel 1878 fu congiuntamente intitolata a Passerini e al marchese Ferdinando Landi, anch’egli collezionista, bibliofilo e munifico donatore.