Si stanno per concludere le trattative per l’acquisizione e il successivo rilancio del Grande Albergo Roma, fiore all’occhiello della città da qualche tempo caduto in disgrazia. Alla famiglia Prati, che per trent’anni ha gestito l’hotel, subentrerà la famiglia Incerti, originaria di Parma e che lavora da sempre nel campo delle strutture ricettive di alto livello.
Facendo scorrere sulla rete i commenti e le recensioni alle loro strutture – benché non sia un metro di valutazione definitivo – c’è da dire che non si poteva chiedere di meglio. Se a questo si aggiunge l’estrema bonarietà del patron Emio Incerti, forse per una volta Piacenza è caduta in una brace migliore della padella.
Lo abbiamo contattato direttamente nel suo hotel di Parma, una sorta di quartiere generale, dove senza preavviso lo troviamo di buon mattino già disponibile a rispondere alle nostre domande.
Un primo segnale di vicinanza alla propria attività che, nel tempo, in molti hanno perduto. Non lui, che ci ha tenuto ad essere subito chiaro: “Bisogna considerare l’importanza del Roma per la vostra città, la sua storia, la location, e che è visto da sempre come l’albergo dei piacentini. Noi cercheremo di arrivare con l’umiltà necessaria per farlo tornare l’albergo di riferimento di Piacenza. I lavori non mancheranno – ha aggiunto -, per portarlo a un livello consono ai più avanzati standard. Le strategie le stiamo valutando, ma nel nostro gruppo, che può vantare sette tra hotel e residence, potremo fare rete”.
Non male come partenza, viste le condizioni date che vedevano la chiusura dello storico albergo a settembre.
Emio Incerti è il “boss” di un piccolo impero, l’INC Hotels che punta ad espandersi. Il gruppo di famiglia comprende sette hotel e un residence tra Parma e Reggio Emilia. Si tratta di strutture, per complessive 500 camere, in posizione strategica, accanto ai caselli autostradali e al tempo stesso vicine alle principali bellezze artistico-culturali delle due città. Complessivamente la ristorazione delle strutture comprende 800 coperti mentre l’offerta per il congressuale oltre 1.200 posti.
Nell’hotellerie e nella ristorazione da oltre 90 anni, la famiglia Incerti opera con una struttura manageriale, che conta un centinaio di collaboratori.
E chiacchierando con Incerti si capisce da subito che, nonostante le sue stretture siano gestite tenendo conto dei più moderni standard, la qualità viene data soprattuttto dall’esperienza nell’accoglienza. E infatti ci ha tenuto a precisare: “C’è voluto un parmigiano per rilanciare uno dei simboli di Piacenza? Lo avrei detto anch’io se fosse stato il contrario. Ma ormai in Emilia Romagna bisogna pensare in fatto di area vasta. Più che parlare di parmigiani e piacentini, parliamo di qualità che possiamo offrire”.
Insomma una visione ampia, perché – ha spiegato – “è il turismo che ce lo chiede”. Secondo il patron di INC Hotels, infatti, “Sono necessarie sempre maggiori sinergie, perché il turista dorme qualche notte a Piacenza e poi si sposta a Parma, a Reggio e così via. Senza dimenticare un indicatore comune come la memoria di Giuseppe Verdi a Roncole, con la villa e la casa natale, a cavallo tra le due province”.