Locali di lap dance della provincia nel mirino del Nucleo carabinieri dell’Ispettorato del lavoro. Controlli partiti grazie alle segnalazioni dei lavoratori, che hanno portato a tre ingenti sanzioni, la prima di circa 200mila euro, la seconda di 10mila e la terza di 5mila euro.
Nel primo caso, in un locale della bassa Valtidone, è stato scoperto che la società non versava i contributi all’Enpals di una trentina di dipendenti – tra i quali molte ballerine – da 4mila e 329 giorni. La sanzione amministrativa è così stata calcolata in 180mila euro, oltre a 20mila euro di contributi dovuti all’Imps. In mattinata, appena diffusa la notizia, l'avvocato Matteo Dameli, che si occupa della questione, ha detto che "abbiamo già depositato all'Ispettorato del lavoro le nostre obiezioni, che riguardano la mancata comunicazione che il locale non aveva l'agibilità dell'Enpals. Su questa base sarebbero stati assunti lavoratori che non si poteva assumere, ma per anni non era stato segnalato nulla".
Nel secondo caso, nei guai è finito un locale di lap dance nella zona della Bassa, dove è stato trovato un lavoratore per il quale non era stata sottoscritta l’agibilità, sempre all’Empals. Una “dimenticanza”, evidentemente, visto che altri 27 dipendenti sono risultati regolari. Nonostante questo, però, il gestore dovrà versare circa 10mila euro di ammenda.
Infine, un altro locale omologo è stato sanzionato per 5mila euro a causa di una lavoratrice trovata in attività ma per la quale non venivano versati i contributi. Si tratta di un esercizio della zona della bassa Valtrebbia.