"Carlo Rasparini non voleva uccidere". Opposta a quella dell’accusa la conclusione della difesa nel processo al giovane che a Travo, nel luglio 2006, ferì con tre colpi di pistola l’allora 19enne Federica Mazzocchi. Secondo il difensore di Rasparini, l’avvocato Francesco Gueli, non ci sono elementi oggettivi che dimostrino la volontà di uccidere". "Siamo di fronte ad un fatto grave – ha concluso l’avvocato – ma la mia richiesta è di derubricare il reato di tentato omicidio in lesioni gravi". Di tutt’altro avviso la parte civile, rappresentata dall’avvocato Paolo Colagrande, che ha chiesto una provvisionale di 1 milione di euro a titolo di acconto sul risarcimento da stabilire in sede civile. Secondo Colagrande, per il quale il giovane "deve essere condannato per tentato omicidio", "il percorso criminoso molto organizzato e studiato dà la dimensione delle intenzioni di Rasparini". La sentenza è attesa per giovedì.