Scatterà il 6 giugno il Triathlon Diga del Molato con più di 500 atleti ed una due giorni di gare che promette spettacolo nel fantastico palcoscenico della Valtidone.
C’è grande attesa per la gara X -treme che prevede uno dei percorsi più duri d’Italia con 3 km di nuoto, ben 157Km di bici con 2700 mt di dislivello e 28Km di corsa finali con altri 800mt di dislivello. Sono solamente una ventina i partecipanti della prova più dura per un percorso che non ha nulla da invidiare alla categoria degli Iron -man, come sottolinea il presidente della Piacenza Triathlon Stefano Bettini: “Questo è il sesto anno che organizziamo alla Diga del Molato e siamo giunti alla quinta edizione per quanto concerne la media distanza. Abbiamo inserito l’Xtreme che è veramente tosto. Molti atleti, infatti, vengono qui per preparare l’Ironman di Nizza. Abbiamo voluto lanciare una sfida ed in venti, che arriveranno da tutte le parti d’Italia, hanno accettato. I corridori avranno un pettorale personalizzato ed avranno un tempo limite di 12 ore: partiremo sabato mattina alle 7:00 per terminare alle 19:00. Si correrà anche il giorno seguente anche per le categorie giovanili”
Presenti alla presentazione ufficiale in Provincia anche Fausto Zermani , presidente del Consorzio di Bonifica che patrocina l’evento, il consigliere Perrucci con delega al Turismo, il responsabile della Croce Bianca Paolo Rebecchi, i responsabili del soccorso in acqua, a testimonianza della massima copertura sanitaria dell’evento, ed il sindaco di Nibbiano Giovanni Cavallini.
Zermani: “Saranno circa 500 atleti a gareggiare in questi due giorni. Vorrei ringraziare di cuore chi ha reso possibile tutto questo. Credo sia un’ottima iniziativa per la valorizzazionedel territorio: lo sport è il modo sano per promuoverlo; è una formula che sosteniamo in toto”
Il sindaco di Nibbiano Giovanni Cavallini: “Ringrazio Bettini, ma anche il presidente del Consorzio di Bonifica. La Valtidone merita di essere vissuta attraverso eventi di questo tipo. Stiamo lavorando per risolvere le problematiche che impediscono il completo utilizzo del lago”