Edicolanti di Piacenza pronti a combattere una battaglia che li vedrà impegnati sia sul fronte nazionale che su quello locale per scongiurare la crisi del settore, aperta dal calo delle vendite dei prodotti editoriali e rinfocolata dalle recenti incomprensioni con la nuova agenzia di distribuzione Menta, subentrata alla Sant'Agostino. L'appuntamento decisivo e' fissato questa sera a partire dalle 20,30 nella sede di Confesercenti in via Maestri del Lavoro, dove avrà luogo un'assemblea cui prenderanno parte in veste di relatori il vicedirettore di Confesercenti Fabrizio Samuelli e il presidente del Fenagi (Federazione Nazionale Giornalai) Claudio Rossetti per discutere e pianificare le prossime mosse. "Facciamo un incontro per presentare una proposta di legge che abbiamo presentato al sottosegretario Luca Lotti per rivedere il settore dell'editoria a causa del calo importante delle vendite dei periodici – ha spiegato Samuelli. Oggi in Italia si vendono poco più della metà delle copie che si vendevano venti anni fa (un calo da 7 a poco più di 3,5 milioni di copie). Alla luce di questo chiediamo che il governo intervenga e modifichi la situazione a partire dalla cosiddetta parità di trattamento tra punti vendita esclusivi (le edicole per intenderci) e altri, come ipermercati e stazioni di servizio. Chiediamo che quelli esclusivi possano avere un trattamento migliore e diverso rispetto a quelli che non lo sono; che venga scongiurata l'apertura di ulteriori punti vendita e che si ragioni anche sulle prestazioni e i servizi resi dalle edicole. Parleremo anche del rapporto con il distributore locale Menta visti gli interventi unilaterali fatti, come la richiesta di fideiussioni e la cancellazione del conto deposito. Una scelta, aldilà delle motivazioni, non concertata con gli operatori contro la quale redigeremo una lettera in cui faremo presenti le nostre considerazioni". Per ripercorrere nel dettaglio la diatriba con il distributore, abbiamo raggiunto Claudio Rossetti, presidente di Fenagi e da trent'anni edicolante in via Leonardo Da Vinci. "Sono ormai sei mesi che lavoriamo con loro – dice riferendosi a Menta – e adesso ci chiedono delle fideiussioni per continuare il rapporto, nonostante tutte le edicole siano solvibili. Ci sembra una mancanza di fiducia nei nostri confronti. Noi paghiamo ogni settimana mentre si vorrebbe una fideiussione pari a circa 5 volte quanto paghiamo ogni settimana. Un'operazione che non ci tutela di fronte al rischio di fallimento del distributore e che incide pesantemente sui nostri conti. Basta contare le edicole chiuse nell'ultimo anno a Piacenza per capire che questa manovra non e' sostenibile". Ma non finisce qui perché poco dopo il primo no incassato dagli edicolanti, come racconta lo stesso Rossetti "sono stati sospesi i conti deposito su alcuni prodotti editoriali (in pratica impedendo ai giornalai di mettere in vetrina i prodotti e pagare solo per le copie effettivamente vendute, restituendo le restanti, n.d.r). Credo sia una mossa per metterci in difficoltà, ma anche una mossa illegittima perché la decisione di mettere prodotti editoriali in conto vendita spetta agli editori e non al distributore". Il terzo problema riguarda poi l'informatizzazione di tutta la rete vendita, la cui utilità – aggiunge Rossetti – non è in discussione, ma "si tratta di un servizio per cui si chiede un pagamento di 1,20 euro per la connessione giornaliera, e non ne vediamo il motivo". E in vista dell'appuntamento serale conclude: "L'assemblea sarà un'occasione per compattare la categoria. L'unità in questo caso fa la forza. Se tutti diciamo no alle fideiussioni abbiamo le carte in regole per vincere la battaglia".