Sono un centinaio i lavoratori presenti oggi di fronte alla Prefettura per il presidio organizzato dalla Cgil. Sul banco degli imputati i provvedimenti del governo in materia di lavoro, in primis il Jobs Act, ma anche il nodo pensioni, la riforma della scuola e la crisi economica nel settore industriale. "Non c'è nulla per cui esultare alla luce dei dati diffusi dall'osservatorio provinciale sul mercato del lavoro". Questo il commento di Gianluca Zilocchi, segretario generale della Camera del Lavoro che ha sviscerato le principali statistiche provinciali. "I dati registrano l'iscrizione di un centinaio di nuovi lavoratori alle liste per la disoccupazione e dietro all'insistenza del governo per i contratti a tempo indeterminato si nasconde la diffusione di una realtà contrattuale che non prevede le garanzie del passato" – continua il segretario che poi si rivolge al tema della disoccupazione giovanile: "Non è con la flessibilità che si creano nuovi posti di lavoro – tutti i dati Ocse lo confermano – ma con un vero piano industriale". Sul piede di guerra anche i pensionati della Spi Cgil che per bocca del segretario organizzativo Luciano Mazzari, alzano la voce: "C'è un problema di rivalutazione delle pensioni nella loro globalità. Il bonus del governo può andare bene solo se rappresenta un acconto, ma in fondo la realtà e' che il governo sta cercando, dietro al pretesto di un patto generazionale, di dividere giovani e pensionati. Quando basterebbe recuperare i soldi derivanti dall'evasione fiscale per risolvere il problema". Tra i presenti anche diversi insegnanti di scuola pubblica tra cui Chiara Poggi, critica verso alcuni nodi fondamentali della Buona Scuola: "Si verrà a creare un sistema con largo potere per i dirigenti pubblici che avranno facoltà di confermare o meno ogni tre anni gli insegnanti di ruolo. Di fatto si stanno precarizzando i lavoratori stabili più che il contrario. Intanto, dall'altra parte, continuiamo ad attendere le promesse cento mila assunzioni per gli iscritti in graduatoria". Preoccupati per il futuro anche i lavoratori del mondo industriale piacentino, come Arianna D'Aversa, dipendente alla Master e Karim Mansar di Astra, veicoli industriali: "Avevamo resistito alla crisi fino ad ora ma adesso le cose sono cambiate e come lavoratori non ci sentiamo protetti e nemmeno aiutati dalle istituzioni" – ha dichiarato Arianna. "Per noi della Fiom – ha concluso Karim -le relazioni sindacali sono precipitate dopo la non approvazione del contratto. Di fatto siamo stati estromessi da qualsiasi processo decisionale".