Condanne da uno a tre anni di reclusione per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Sono le richieste formulate stamattina (28 maggio) dal pm Emilio Pisante davanti al giudice Giuseppe Bersani in relazione a cinque degli otto imputati coinvolti nel filone dell'inchiesta sulla prostituzione in città venuta a galla dopo l'omicidio del Baraonda in cui perse la vita l'albanese Sadik Haiderj nell'ambito del contrasto tra bande rivali che si contendevano il racket. Coinvolti quattro albanesi e una donna italiana, alla quale viene contestata l'associazione a delinquere e per la quale è stata chiesta la pena più alta, tre anni di reclusione. Un altro imputato straniero ha patteggiato mentre per altri due si sono spalancate le porte del dibattimento. Nell'ottobre scorso, nell'ambito del filone d'indagine legato all'omicidio del Baraonda, il giudice Adele Savastano aveva inflitto due ergastoli ai fratelli Mersin e Donard Uku, il primo autore materiale degli spari al Baraonda; 16 anni al complice Ramadani Bujar e 6 anni a Suada Zylyfi.