Movida e rilancio del Lungo Po: dopo mille fallimenti, ora ci prova la Map

Rilanciare il Lungo Po, farne una vetrina per Piacenza, allestire addirittura una spiaggia attrezzata con sdraio e ombrelloni. Un’idea cullata per anni, da svariate amministrazioni, che tuttavia non ha mai trovato né successo né continuità a causa di progetti poco convincenti e un po’ troppo a spizzichi e bocconi. E così laddove l’ente pubblico ha finora amaramente fallito, ci proverà un privato a tentare di rilanciare tutto questo potenziale finora inespresso. L’altro giorno, infatti, durante la seduta della commissione Qualità architettonico-urbanistica, è stato dato il via libera a un progetto presentato dalla Map (società di motonautica) che prevede, sulle “ceneri” del Molo 11, l’installazione di un chiosco, di sedie, di panchine, un palco per gli spettacoli e bagni chimici. In pratica, per il rilancio estivo del lungo Po, l’amministrazione piacentina concederebbe gratuitamente l’area in cambio dell’impegno da parte della Map di mantenere pulita la zona. 

Radio Sound

Un buona soluzione per la “sfortunata” Map, ma che sembra suonare come una resa da parte del Comune. In particolare dopo che l’ultimo progetto non aveva portato ai risultati sperati. Era il luglio 2014 quando l'amministrazione comunale di Piacenza inaugurò in pompa magna i “lavori di riqualificazione” del Lungo Po, in via Nino Bixio, che si tradussero nel locale Molo 11. Un investimento di oltre 800 mila euro (610 mila finanziati dalla Regione, il resto dal Comune), tradotti in alcuni “apericena” e serate di movida che, con il sopraggiungere dell’autunno, vennero “spazzati” via dalle prime piene autunnali del Grande fiume. 

Ora in quella zona non vi è più traccia del praticello all’inglese e degli alberelli che vennero piantumati per l’occasione. Rimangono solo, una staccionata metallica, tenuta insieme da nastri rossi e bianchi per segnalare il pericolo di sporgersi, oltre a qualche telo verde lasciato e alcune buche lasciate, evidentemente, dalla vecchia gestione.