Ammontano a oltre 5 milioni e mezzo le risorse che la Regione ha destinato al territorio piacentino per interventi contro il dissesto idrogeologico.
485mila euro, già messi a disposizione, sono stati utilizzati ai lavori urgenti per i problemi legati alla neve e alle criticità segnalate dai Comuni di Coli, Ferriere, Travo, Vernasca, Gragnano e Farini. Altri 4 interventi riguardano la regimazione idraulica per i torrenti e rii Luretta, Nure, Tidone e Tidoncello.
Risorse aggiuntive per 500mila euro risponderanno a quanto occorre per 19 interventi in altri 13 Comuni: 11 sono già stati realizzati, 8 sono da eseguire per il ripristino della viabilità al fine di evitare l'isolamento di alcuni abitati.
Il presidente della Provincia Rolleri ha ringraziato il presidente della Regione Bonaccini e l'assessore Gazzolo per gli aiuti forniti dalla Regione come richiesto dal territorio.
Bonaccini ha ricordato che l'approccio al problema è stato strutturale e complessivo, con una scelta di bilancio che ha messo "la lotta al dissesto, come la tutela della costa, tra gli obiettivi di mandato". "Fondi europei, statali e regionali – ha aggiunto Bonaccini – sono stati usati per dare una risposta anche al territorio piacentino, per le cui strade arriverà in un secondo momento un ulteriore milione di euro".
Il risultato a cui mira Bonaccini è a 360 gradi: "Risponderemo alle emergenze, ma occorre un piano strutturale: dovremo immaginare anche il futuro, programmando anche gli interventi per il domani. Questo difenderà e creerà anche posti di lavoro, tramite gli appalti per la difesa del territorio".
Bonaccini ha ricordato che la Regione dovrå cofinanziare anche tutti i progetti finanziati dall'Europa, "compresi quelli con l'obiettivo di non spopolare ulteriormente la montagna, dove devono esser garantiti viabilitå, banda larga e difesa del suolo agricolo". In questo senso, entro l'estate scatteranno anche i bandi legati al piano rurale.
L'assessore regionale alla Protezione civile Gazzolo ha sottolineato che gli oltre 5 milioni ufficializzati oggi (lunedí 18 maggio) in Provincia "arriveranno entro il 2015": si sta definendo e si definirå ulteriormente con Province e Comuni "il quadro di risposta piú adeguato al territorio". Problemi emergenziali da un lato e manutenzione ordinaria dall'altro "risponderanno – ha aggiunto la Gazzolo – ai problemi del reticolo idrografico e dei versanti di frana, rispondendo conseguentemente ai problemi di viabilità connessi".
2,5 milioni ottenuti dal fondo di solidarietå europeo si aggiungeranno alle risorse giå decise: 1,5 milioni saranno destinati alla viabilità provinciale: in dieci anni, per il territorio di Piacenza saranno disponibili oltre 20 milioni di euro.
La vicepresidente della Provincia Calza ha elogiato la scelta – e la celerità ("Alcuni interventi sono già in corso") – della Regione di porre la difesa del territorio tra gli obiettivi di mandato, auspicando un analoga attenzione da parte dello Stato, sottolineando quanto verrà destinato alla viabilità provinciale. "Non ci aspettavamo queste cifre – ha spiegato – e questo costituirå un sollievo per le strade del territorio, non solo le ex statali ma anche ex provinciali se in situazioni difficili".
Soddisfatto il presidente della Comunità Montana Castelli: "Non siamo abituati a tanta celeritå, e un ritorno rapido sul territorio dei soldi pubblici che vengono dai cittadini fa piacere. Il territorio di montagna, che io definisco marginale, puó svolgere un ruolo importante in futuro perchè è in possesso di beni decisivi come acqua, aria e biodiversitå: è importante investire per esso, evitando che resti senza presidio".
Su altri temi, Bonaccini ha insistito sui temi delle aree vaste e delle unioni tra enti piú piccoli ("Ci saranno incentivi per farle"), ed ha ricordato che sono pronti 28 milioni per dare sicurezza ai dipendenti delle Province.
Sui temi dell'area vasta, Rolleri ha spiegato che punta a "sperimentare al piú presto questo nuovo percorso: servono riforme strutturali, e la nostra Regione puó essere traino del Paese".
Castelli ha auspicato che il referendum per le fusioni possa diventare un passo finale piuttosto che iniziale, spunto a cui Bonaccini ha risposto ricordando come in varie zone della Regione processi di questo tipo sono già in atto.