Poste, il 18 sciopero previsto di 350 dipendenti e 80 uffici nel Piacentino

 Sciopero nel settore delle poste, lunedì 18 maggio, che a Piacenza interesserà circa 350 dipendenti e un’ottantina di uffici sparsi tra città e provincia. Lo hanno annunciato in mattinata le sigle sindacali Cgil e Uil, in assenza della Cisl, che invece si è detta contraria a incrociare le braccia. 
Numerosi i motivi che hanno portato a questa protesta, come hanno illustrato alla Camera del lavoro Maurizio Mori della Slc Cgil, Grazia Papamarenghi della Uil regionale e Antonio D’Elia della Uil Poste. 

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La vertenza, a livello regionale, riguarda vari punti: la carenza di organici che impedisce la copertura delle postazioni di sportello, delle sale consulenza, dei corner, dei ruoli specialistici con gravi ricadute sui lavoratori e sulla clientela. Il ricorso a distacchi per coprire carenze strutturali di OSP e specialisti con ritardi nei pagamenti delle missioni e rimborsi spese. Il mancato riconoscimento delle indennità previste per i monoperatori, ai DUP di livello A e B che vengono lasciato da soli negli uffici. La mancata possibilità di applicare tutte le procedure del Manuale della sicurezza negli UP, che possono portare ad un uso distorto delk codice disciplinare. Le pressioni commerciali che non rispettano il protocollo nazionale sottoscritto tra azienda e organizzazioni sindacali, con incentivazioni incomprensibili e complesse per essere efficaci e reggiungibili. Strumenti e attrezzature di lavoro obsoleti e in molti casi non a norma, con l’aggravio di blocchi dei sistemi informatici che spesso non permettono il rispetto dell’orario di lavoro a fine turno. Corsi di formazione e convocazioni commercuali svolte spesso fuori dall’orario di lavoro, che non vengono retribuite come prevede il Contratto nazionale di lavoro. Il non rispetto di quanto previsto sempre dal CCNL e dell’accordo regionale sulle ferie. 

Insomma, una serie di recriminazioni, che hanno portato alla rottura con Poste italiane ma anche con la Cisl, come hanno spiegato i rappresentanti di Cgil e Uil: “Dispiace che non abbia aderito allo sciopero, ma ancor di più che abbia diffuso un volantino nel quale definisce la protesta una perdita di tempo e denaro, perché questo atteggiamento significa non rispettare chi non la pensa come loro”. 

Il 18 maggio, comunque, lo sciopero si farà e verà coinvolti, come detto, circa 350 postini e un’ottantina di uffici sparsi nel Piacentino. Inoltre dalle 9.30 alle 11 del mattino, i rappresentanti sindacali manifesteranno davanti alla prefettura in via San Giovanni e verranno ricevuti dal prefetto Anna Palombi. 

“Ci preoccupa anche ilpiano aziendale previsto da Poste Italiane – hanno rimarcato – perché pone questioni delicate, come l’esternalizzazione del servizio e la privatizzazione del 40% dell’attività. Ma i portalettere sono anche le sentinelle di un territorio, per tenere in vita luoghi come quelli di montagna abbandonati a loro stessi. Invece questo piano tende a non tenerne conto. In questo modo i lavoratori sono sempre più ricattabili e su di loro grava una disorganizzazione non a loro imputabile ma all’azienda”.