Trasporto pubblico, i sindaci “dissidenti” tengono duro: “Non paghiamo”

 I cinque sindaci "contro" tengono duro. Contro una scelta che reputano ingiusta e impropria, contro un progetto che dicono "vuole imporre a 47 Comuni di contribuire con una quota complessiva di 500mila euro alla proposta della Provincia inerente al trasporto pubblico locale. Ma forse sarebbe più opportuno dire sindaci a favore: dei cittadini e soprattutto del loro denaro e dei loro concreti bisogni".

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E' il dissenso dei cinque amministratori verso il progetto della Provincia del trasporto locale pubblico prosegue: Marco Bricconi di Cadeo, Gabriele Girometta di Cortemaggiore, Roberta Battaglia di Caorso, Manuel Ghirardelli di Ziano e Jonathan Papamarenghi di Lugagnano non ci stanno ad assecondare "un sistema malato che non si regge in piedi".

 "Non siamo tenuti a pagare il servizio, quello a cui siamo chiamati non è altro che un ripianare le perdite di un'azienda che altrimenti sarebbe in default e che soprattutto non abbiamo governato noi" -ha sottolineato Bricconi-.

Un no all'esborso del contributo economico richiesto che non equivale a chiudere le porte al dialogo e alla costruzione di nuove prospettive: "Noi siamo disponibili ad affrontare la problematica -ha ricordato Girometta- e abbiamo chiesto un piano di razionalizzazione. Seta per il servizio del trasporto pubblico attualmente gode di un 75% di finanziamenti pubblici ed ora chiede nuovamente ai cittadini! Questo è un servizio fin troppo pagato dai cittadini".

Un no che nulla ha a che fare con il disinteresse per la problematica e che non può essere sanzionato con l'esclusione dal Tavolo delle trattative. "Non possiamo essere esclusi perche non vogliamo pagare, perché noi non siamo tenuti a pagare. Quando dovremo pagare? Quando ci sarà un bando ed entreranno in gioco i Comuni" -ha messo in evidenza Papamarenghi-.

"Per ora nessun Comune ha sborsato nulla ed io come primo cittadino non posso prendere alcuna decisione in autonomia, sono tenuto a parlarne in Consiglio, deve essere approvata in bilancio preventivo". -ha affermato Bricconi- Nelle scelte intraprese non posso escludere i cittadini.  Anzi è giunto il momento di far sentire la voce dei cittadini".