In mattinata, martedì 5 maggio, il sindaco Paolo Dosi ha ricevuto in Municipio Bosco Lugasala, preside della Great Valley School che accoglie, in una delle baraccopoli alla periferia di Kampala, 480 bambini, anche grazie al sostegno di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, il cui presidente e direttore, don Maurizio Noberini e Carlo Ruspantini, accompagneranno il dirigente scolastico ugandese nell’incontro istituzionale.
Ex bambino di strada, Bosco Lugasala ha 36 anni e la sua vita è cambiata dopo l’incontro con un missionario comboniano, padre Valente, anch’egli sostenuto da Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, che lo ha ospitato presso il suo centro di accoglienza e gli ha permesso di studiare, per poi proseguire nell’impegno accanto ai più piccoli che non hanno casa né famiglia.
Bosco Lugasala ha perso l'intera famiglia e viveva in un campo per rifugiati alle porte di Kampala dopo essersi trasferito dal Ruanda in guerra. "Era una vita dura – ha detto – ma sono stato fortunato ad aver incontrato padre Valente e la sua memoria vive sempre con me. Il fatto di avere una nuova famiglia e un'educazione mi ha spinto ad aiutare i più poveri e cosi insieme ad alcuni amici ho avviato la scuola per i bambini orfani nata nel 2005. All'inizio erano 105 bambini e adesso 500. I primi hanno finito l'università e sono molto orgoglioso".
Una grande determinazione, quella di Bosco, che però forse da sola non sarebbe andata lontano se non avesse avuto anche il supporto di Africa Mission: "Quando abbiamo avuto problemi a mandare avanti la scuola ci siamo rivolti a loro e dopo una visita alla scuola hanno deciso di aiutarci. Abbiamo costruito un cammino che ha portato questi bambini a studiare. L'obiettivo è di poterne ospitare mille e di istituire una scuola tecnica. Quindi grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto finora".
Bosco Lugasala, 36 anni, ha poi aggiunto che "quando le persone mi dicono che sono giovane per il ruolo che ricopro gli dico sempre che non dipende dalla differenza di età, altezza o colore della pelle ma di volontà. Una forza che naturalmente devo anche a Don Vittorione, scomparso 21 anni fa, ma ancora vivo nel ricordo di nell'impegno".
Esempio del valore dell'istruzione arrivato, guarda caso, nel giorno dello sciopero generale della scuola in Itali. Dosi: "Lui ci dimostra che attraverso la formazione passa il riscatto. Ed è importante parlarne oggi perché esperienze come quella di Bosco possono farci riflettere. Non solo sull'Africa ma anche su noi stessi".
Entusiasta della visita di Bosco Lusagala nella nostra città il direttore di Africa Mission, Carlo Ruspantini: "La sua è una scuola modello in un pezzo di terra che noi abbiamo riscattato e aiuta i bambini attraverso la cultura. E quando abbiamo difficoltà a trovare risorse è grazie a esempi come quelli di Bosco che ci portano ad andare avanti. Lui ospita anche i ragazzi di Kampalaf e di varie scuole in Italia. Dimostra che quando l'altro sembra lontano e distante da noi per unirci basta un abbraccio".
Bosco Lugasala ha parlato di molti temi e non ha mancato neppure di intervenire sui grandi flussi migratori in arrivo in Italia: "Bisogna cambiare la prospettiva. Cioè evitare nei paesi africani di lanciare false promesse e invece insegnare che è possibile migliorare il proprio paese senza andarsene. Ma certamente servono accordi internazionali e aiuti che siano finalizzati alla formazioni. Perché una persona istruita è una persona in grado di rendersi libera".