Mercoledì 6 maggio, ore 18, presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via Sant’Eufemia, 12), Claudio Martinelli presenta il volume di Ugo Bruschi, Rivoluzioni silenziose. L'evoluzione costituzionale della Gran Bretagna tra la Glorious Revolution e il Great Reform Act, Santarcangelo di Romagna, Maggioli Editore, 2014 (Nuovi studi di diritto pubblico estero e comparato. Collana del Devolution Club diretta da Tania Groppi e Alessandro Torre, 4). Conduce la serata Paolo Muzio, autore e conduttore televisivo, interverrà la prof.ssa Tiziana Albasi, assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Piacenza, che ha concesso il patrocinio. Sarà presente l’autore.
Un re che fugge gettando il gran sigillo del regno nel Tamigi, una nuova dinastia di sovrani che il Parlamento chiama da lontano saltando con disinvoltura oltre cinquanta pretendenti con maggior diritto al trono, un gruppo di ministri che si pongono al centro del sistema senza un solido appiglio normativo ed una figura di Primo Ministro che si afferma malgrado le alte grida di chi contesta l’incostituzionalità del suo ruolo, il passaggio dall’Inghilterra alla Gran Bretagna, al Regno Unito, che talvolta appare più il frutto dell’espansione inglese che la nascita di una realtà nuova, la Corona che perde una ad una (quasi tutte) le sue gemme, mentre la rivoluzione, o almeno il precipitare nel caos, appaiono a più riprese dietro l’angolo. Tutto si può dire, fuor che la storia della costituzione britannica in quel secolo lungo che va dalla Glorious Revolution del 1688, con la cacciata del re cattolico Giacomo II e l’arrivo di Guglielmo d’Orange, alla grande riforma elettorale del 1832, sia noiosa. In questo arco di tempo si formano le istituzioni che daranno vita all’illustre modello di Westminster, destinato a diventare quasi un mito nella storia (e nella politica) del diritto costituzionale: questo volume mira a tracciare il percorso in cui, nel silenzio quasi assoluto delle norme, si è compiuta questa metamorfosi davvero rivoluzionaria.
Frutto di una lunga ricerca compiuta in Italia e nel Regno Unito, indagando, oltre che la vasta bibliografia italiana e (soprattutto) internazionale, specialmente una cospicua gamma di fonti, edite ed inedite, il libro intende tornare, al di là degli schemi di lettura un tempo tradizionali, alla concreta realtà dell’evoluzione della costituzione, inglese prima e poi britannica, sondando tanto il modo in cui convenzioni costituzionali si sono create o sono tramontate, quanto la percezione di questi mutamenti tra gli stessi protagonisti (non sempre consapevoli del processo storico in corso) e l’opinione pubblica. A tal fine, l’indagine si è volta soprattutto alle fonti primarie, analizzando resoconti dei dibattiti parlamentari, corrispondenza e diari di protagonisti e testimoni privilegiati, giornali del tempo. Ne risulta un quadro in continuo movimento, ma anche il concentrarsi di determinate forze, in un equilibrio a volte messo pericolosamente a rischio, ma mai del tutto compromesso, sino a dar vita al così detto modello di Westminster, parametro di riferimento nell’esperienza dei costituzionalismi moderni.
Il volume è pubblicato nella collana Nuovi studi di diritto pubblico estero e comparato, promossa dal Devolution Club. Associazione per il dialogo costituzionale, che comprende numerosi docenti di storia e diritto costituzionale ed ha aderenti in diversi paesi europei (ma non solo), e che vanta, in particolare, di aver promosso da tempo una tradizione di dialogo tra studiosi italiani e britannici.
Ugo Bruschi (Piacenza, 1972) è ricercatore in Storia del diritto medievale e moderno presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, nonché membro della Royal Historical Society. Autore di saggi in materia di storia del diritto e delle istituzioni, si è occupato in particolar modo di notariato medievale e dei rapporti tra enti ecclesiastici e civili nel Medio Evo e nell’Età Moderna. In sede locale ha all’attivo scritti pubblicati sul Bollettino Storico Piacentino e su Archivum Bobiense, e numerosi interventi su archivi ecclesiastici e non, specie in collaborazione con la Diocesi. Negli ultimi tempi ha consacrato gran parte della sua attività di ricerca all’evoluzione della costituzione anglo-britannica.
Claudio Martinelli (Brescia, 1967) è professore associato di Diritto Pubblico Comparato e di Diritto Parlamentare presso l’Università di Milano Bicocca, nonché componente del collegio di Dottorato in Scienze Giuridiche dello stesso Ateneo. È autore di diversi articoli e monografie, spaziando dal diritto costituzionale al diritto pubblico comparato, con particolare attenzione alle radici storiche del costituzionalismo: tra i temi affrontati, quello della laicità nei sistemi giuridici contemporanei e quello delle immunità costituzionali. Ricca e variegata è la sua produzione scientifica dedicata all’ordinamento britannico.