Dopo il rinnovo arriva anche il momento delle celebrazioni per il piacentino Fabio Paratici, direttore sportivo della Juventus che tante soddisfazioni si è tolto all'interno della dirigenza della Vecchia Signora: Paratici è stato infatti intervistato per il sito internet della Vecchia Signora http://www.juventus.com/
Per lui sono arrivate parole di elogio anche dall'Amministratore Delegato Giuseppe Marotta: "Fabio Paratici per me è un amico, un ragazzo a cui voglio bene da tempo che oggi è diventato un punto di riferimento per tutto il club. Nel calcio si parla spesso di talenti, riferendosi ai giocatori, c’è anche chi lo è a livello dirigenziale. Fabio è con me da circa 10 anni, oggi è una figura stimata, competente e importante all'interno della Juventus: uno degli artefici delle vittorie bianconere"
"Non amo parlare tanto – ammette il Direttore Sportivo -perché penso che gli interpreti del calcio siano altri: i giocatori, l'allenatore, il presidente. Ognuno interpreta il proprio ruolo in base al suo carattere: io sono una persona abbastanza riservata, ma questo mi consente di lavorare bene dietro le quinte."
Paratici, che da calciatore ha un passato da calciatore anche con le maglie di Piacenza e Fiorenzuola, spiega in cosa consista il ruolo di direttore sportivo che lo ha portato ai vertici del calcio italiano ed internazionale: "Il direttore sportivo cerca di coordinare tre macro – aree che sono prima squadra, settore giovanile e scouting, cercando di fare un lavoro di costruzione per la squadra e di accrescimento per la società"
Il rapporto con Marotta parte da lontano, 10 anni fa alla Sampdoria: "Prima di tutto mi ha scelto come uomo e come persona. Mi ha chiamato il giorno dopo la fine della mia carriera da calciatore. Avevo grande ambizione, ma nessun tipo di esperienza. Marotta mi ha formato ed io ho cercato di carpire da lui tutti i segreti del mestiere. Se sono riuscito a crearmi questa posizione dirigenziale lo devo in gran parte a lui"
La scelta dei giocatori è sicuramente l'aspetto principale e più delicato per un direttore sportivo: "Per la scelta dei giocatori è necessario un lavoro di squadra. Raccolgo sempre tutte le informazioni che arrivano da chi si occupa dello scouting. In primis valutiamo le caratteristiche fisiche e tecnico-tattiche del giocatore. In seconda fase, e questa è la parte più complicata, prendiamo informazioni sul contesto in cui è cresciuto, sulla famiglia e sulle caratteristiche extra – calcistiche. Alla fine di tutto questo percorso c'è un confronto con il tecnico, con Nedved e con lo stesso Marotta dal quale escono i nomi dei giocatori da acquistare.
Paratici si è già tolto diverse soddisfazioni, ma non ha dubbi nell'indicare la vittoria del primo scudetto come il momento più alto della sua carriera in bianconero
Non dimenticherò mai la serata di Trieste, dove abbiamo vinto il nostro primo scudetto.
Il comunicato ufficiale:
«Fabio Paratici, direttore sportivo. Maurizio Lombardo, segretario generale. Matteo Fabris, team Manager prima squadra. Federico Cherubini, vice direttore sportivo. E i dirigenti del settore siovanile Stefano Braghin e Gianluca Pessotto. È questa l'“altra squadra” costruita da Giuseppe Marotta: un gruppo di lavoro che l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Sport ha plasmato nel corso degli anni, portando alla Juventus i migliori talenti che il panorama italiano offriva nei rispettivi ruoli e affiancandoli a quelli che già aveva trovato in società. Ha così creato un'Area Sportiva di eccellenza, che stagione dopo stagione è cresciuta di pari passo con la competitività della squadra e oggi rappresenta un punto di forza del progetto bianconero. Un progetto che potrà contare sulla guida di Giuseppe Marotta e sulla competenza dei suoi collaboratori per altre tre stagioni: tutto il management sportivo è stato infatti confermato in blocco sino al 2018».