Strage, Magnaschi: “Porto la toga con onore, ma non voglio rischiare la vita”

 La strage al Tribunale di Milano, che giovedì ha sconvolto l’Italia e ha fatto il giro d’Europa, con 3 morti ammazzati da parte di Claudio Giardiello, imprenditore 57enne imputato per bancarotta, sta facendo ancora discutere. Tra le vittime, infatti, un giudice, un avvocato e il coimputato dell’imprenditore, poi arrestato a Vimercate.
L’attenzione in queste 48 ore intercorse da quel gesto efferato è tutta sulla sicurezza del palazzo di giustizia milanese, frequentato ogni giorno da oltre 5mila persone, tra cui tantissimi avvocati piacentini. Solo 16 guardie per sorvegliare 4 ingressi da cui transita una tale massa di persone. L’assassino armato di pistola è riuscito facilmente a entrare e poi, uscito in giacca e cravatta esibendo un tesserino falso. 
Una circostanza che, seppur con un esito decisamente più lieve – ma non per questo meno preoccupante – si era verificato anche nel tribunale di Piacenza, con un uomo che il 27 maggio del 2014 aveva tentato l’omicidio dell’ex moglie proprio in tribunale, appena prima dell'udienza di separazione, di fronte al giudice Marina Marchetti. Aveva estratto un martello e colpito più volte alla testa l’ex coniuge prima di venire bloccato da alcuni avvocati presenti e poi dai carabinieri intervenuti sul posto.
Un episodio ancora presente nella memoria dei togati piacentini, che infatti in questi giorni si sono detti a più ripresi preoccupati per le misure di sicurezza nel palazzo di giustizia di via Giordano Bruno. Tra gli sfoghi più accorati, abbiamo raccolto quello del legale Claudia Magnaschi (l'intervista audio ascoltabile a fondo pagina), che su Facebook ha scritto un vero e proprio appello rivolto, pero’, principalmente, verso i propri assistiti: “Fate indossare la toga ai clienti..fate fare loro giorni pesti e notti insonni a studiare e cercare..date il turbamento delle vostre anime nel leggere certe carte..date ai clienti la soddisfazione di trattare con certe controparti..a loro volta ben togate..date ai clienti il codice di procedura che cosi ben conoscono in ogni declinazione..date ai clienti però l'impegno economico cui un legale è tenuto regolarmente ..la cassa forense, l'assicurazione professionale, i vari sistemi informatici per far andare “avanti la baracca”, il conto del libraio per gli aggiornamenti e le riviste on line..date ai clienti la stessa forza con la quale ogni giorno divorate un problema..ma soprattutto togliete a noi avvocati quell'alone di “belli e dannati”..perché siamo persone come voi, cari clienti, che con professionalità e dedizione risolviamo i vostri problemi..e per tutta riconoscenza, come a Milano, ci troviamo una pallottola in pancia mentre indossiamo con onore quella Toga ..nell'adempiere con decoro, scienza e coscienza la nostra professione. La mia toga non la lascio per nulla al mondo ma talvolta pesa infinitamente sulle mie pur forti e giovani spalle”.

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