Viaggio della Memoria nel lager femminile, in ricordo della piacentina Medina

 Presentata in mattinata, giovedì 9 aprile, presso la sala del Consiglio comunale in Municipio, alla presenza dell’assessora alle Politiche Giovanili e Scolastiche Giulia Piroli, insieme a Fabrizio Achilli, presidente dell’Istituto storico della Resistenza, a Mario Spezia, presidente dell’associazione Partigiani cristiani e ad Ettore Fellegara, dell'associazione Vittime civili di guerra, il programma dell’edizione 2015 del Viaggio della Memoria.

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Coinvolti 82 studenti, più 9 insegnanti e 7 adulti degli istituti Mattei di Fiorenuzola, Gioia, Respighi, Casali, Romagnosi, Tramello, Cassinari, Isii Marconi e Colombini, dal 14 al 18 aprile, nella città simbolo dell'impero nazista durante la Seconda guerra mondiale, e cioè Berlino. Oltre a questa tappa, il Viaggio della Memoria toccherà anche il campo di concentramento di Rawensbrück, luogo di detenzione, in particolare per le donne. 
Si stima che in questo luogo di dolore e ferocia, passarono 130mila donne da 20 nazioni diverse, delle quali 50mila morirono prima della fine del conflitto e della liberazione. Tra queste donne era presente Medarda Barbattini (Medina), staffetta partigiana che fu catturata, sottoposta a torture e che dopo essere uscita da questo incubo ricopri il ruolo di consigliere comunale a palazzo Mercanti. 
Medina era nata il 6 aprile del 1923 a Gossolengo, era operaia all'Arsenale di Piacenza e durante il conflitto mondiale fu partigiana combattente presso la 38esima Brigata SAP dal 1 gennaio 1944. Dopo l'internamento nel lager tedesco, riuscì a tornare a casa il 28 agosto del 1945. 

Mario Spezia, tra i sostenitori del viaggio, ha detto che “si tratta di un evento che unisce passato e futuro, i giovani e la consapevolezza della storia. Per questo è stato importante poter contrinuire alla sua realizzazione”. Mentre Ettore Fellegara, dell'associazione Vittime civili di guerra, ha ricordato l’esperienza personale di chi, quei drammatici momenti, li ha vissuti: “Abbiamo avuto un contributo dal ministero e abbiamo deciso di investirlo per i giovani, perché la nostra associazione ci tiene a rendere i ragazzi consapevoli di quello che stanno vivendo è solo conoscendo le atrocità del passato possono essere consapevoli del presente per costruire un futuro migliore. Vorrei ricordare anche l’esperienza di chi rimase invalido, tra i quali uno mi disse: quello che pensano i ragazzi dopo il viaggio non è neanche la metà di quello che abbiamo sofferto. Io stesso non ho mai raccontato ma perché non siamo in grado di spiegare alle persone quello che abbiamo vissuto in quegli anni”. 

Al loro ritorno, i ragazzi lavoreranno sul tema della deportazione femminile e presenteranno i loro lavori il 24 aprile. I materiali saranno poi pubblicati sul sito www.istitutostoricopiacenza.it