Le loro maschere, sproporzionate e caricaturali, li hanno resi celebri in tutto il mondo, facendo della compagnia una delle più clamorose rivelazioni internazionali del teatro contemporaneo.
Sono i Familie Flöz, a Piacenza con “Hotel Paradiso”, che incontreranno il pubblico giovedì 9 aprile alle ore 17.30 al Teatro Comunale Filodrammatici per “Ditelo all’attore” 2014/2015. A dialogare con il critico teatrale Enrico Marcotti, che cura il ciclo di incontri con i protagonisti della Stagione di Prosa del Teatro Municipale, saranno Anna Kistel, Matteo Fantoni, Daniel Matheus, Nicolas Witte, in scena con lo spettacolo diretto da Michael Vogel, e il direttore di produzione Gianni Bettucci. L’ingresso all’incontro è gratuito.
La compagnia è nata vent’anni fa da un'idea di Hajo Schüler e Markus Michalowski, che insieme ad un gruppo di studenti di recitazione e mimo della Folkwang-Hochschule si è lanciata nella sperimentazione realizzando maschere molto particolari. Ed è arrivato il successo, con riconoscimenti prestigiosi e lunghe tournée in diversi paesi.
La Familie Flöz fa teatro con mezzi “antelinguistici”. Tutti i conflitti si manifestano prima a livello fisico, e il conflitto fisico è l’origine delle azioni drammatiche. Tutti gli spettacoli del gruppo sono il risultato di sforzi creativi collettivi, dove gli attori sono al tempo stesso gli autori dei personaggi e delle situazioni. Dal momento che il gruppo non è un’entità fissa, di volta in volta si forma un nuovo gruppo che sviluppa non solo uno spettacolo, ma anche un nuovo metodo di lavoro. L’abilità tecnica e artistica degli attori deriva dai loro studi alla Folkwang-Hochschule di Essen, scuola caratterizzata dall’intento di combinare le varie forme d’arte con un approccio produttivo.
Le tipiche maschere realizzate dalla Familie Flöz sono strumenti essenziali per lo sviluppo dei personaggi e degli intrecci drammatici. Come i testi scritti, le maschere non hanno solo una forma, ma anche un contenuto. Il processo di sviluppo di una maschera, che passa per la recitazione e culmina nel raggiungimento di una sua simbiosi con l’attore, è decisivo per il risultato finale. In un certo senso l’attore mascherato scrive la scena con il corpo, nell’aria.