E' finito con un'assoluzione "per non aver commesso il fatto" il processo che vedeva come imputata una piacentina di 40 anni accusata di aver buttato nella spazzatura un mazzo di fiori che la suocera aveva da poco collocato sulla tomba del marito. Era accusata di vilipendio di cose destinate al culto dei defunti (articolo 408 del codice penale). Il fatto era avvenuto il 2 novembre del 2012 in un cimitero alla periferia della città. Episodio alla cui base, evidentemente, c'erano rapporti non facili tra le due donne costrette a fare i conti con il il lutto della morte del marito e del figlio, per la suocera, e del marito, per la nuora. In base alla ricostruzione degli eventi la suocera, una 70enne residente nel Piacentino, si recò al camposanto nel Giorno dei morti per posare un mazzo di lillium sulla tomba dei suoi cari. Poco dopo l'evento che le provocò così tanto dolore: l'arrivo della nuora che avrebbe tolto e buttato via quel mazzo posizionato nel vaso centrale di fronte alla lapide per far posto ai suoi fiori e a quelli dei nipoti. Un gesto che provocò profondo dolore alla suocera che si sentì offesa e che, di lì a poco, chiese a un avventore di essere accompagnata da un dottore. Poi la decisione di raccontare tutto ai carabinieri e di denunciare la nuora. Stamattina l'assoluzione. "Una sentenza – ha commentato l'avvocato difensore Emanuele Solari – che riporta giustizia e serenità a una mamma di due bambini rimasta vedova a soli 36 anni".